
– Il libro che ti ha cambiato la vita, se esiste.
Un oscuro scrutare di Philip K. Dick. Ho capito come si poteva coniugare genere e sperimentazione.
– Il libro che non ti ha cambiato la vita, anche se avrebbe dovuto.
Il capitale di Karl Marx.
– Sei d’accordo con Daniel Pennac (Come un romanzo) sul diritto del lettore di non finire un libro?
Sì. Ne comincio dieci per finirne uno.
– Il posto più strano dove hai scritto.
Su uno dei camminamenti della Grande Muraglia.
– L’orario preferito per scrivere.
La mattina presto.
– Inchiostro o tastiera?
Tastiera. Non riesco nemmeno a leggere la mia scrittura.
– Carta o digitale?
Indifferente.
– Facebook o Twitter?
Twitter. Ho un account Facebook ma lo uso solo per vedere le pagine che mi interessano, praticamente non lo uso.
– Non potresti mai scrivere senza…
Caffè.
– Raymond Carver, maestro del racconto, diceva: “Mi piace il fatto che può essere scritto e letto in una sola seduta”, sei d’accordo?
Sì, ma io ci metto almeno due sedute. E almeno una settimana di riflessione prima.
– Cosa ti piacerebbe portare nel 2013? E cosa lasciare?
Portare? Del mio lavoro niente, spero sempre di fare meglio. Lasciare: le perdite di tempo.
– Un messaggio di auguri per il prossimo anno (chi ben comincia…) per gli/le smemorandiani/e.
Vi auguro di trovare quello che state cercando. E se lo cercate con abbastanza forza, ci riuscirete senz’altro.
Sandrone Dazieri, ex cuoco, ex dirigente Mondadori, da sempre scrittore di romanzi noir e sceneggiature per il cinema e la tv. Il suo personaggio più famoso è il Gorilla.
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