14 storie in 140K

di Luca Maria Palladino

Storie di Smemo
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Italo Calvino: sei proposte di scrittura per il nostro millennio

1. La parola venne derubata del suo significato. Non fu mai trovato il colpevole, erano troppi.

2. All’assemblea il tizio prese la parola e la strozzò.

3. Dice che la speranza è sempre l’ultima a morire. Se moriva per prima a quest’ora nun stavamo a sperà un cazzo.

4. Indossava addirittura un orologio al polso. Un’esperienza nuova era per lui passare inosservato.

5. Sebbene l’eiaculazione fu precoce, fu proprio in quel preciso momento che capì che il bandolo della matassa è la Fica.

6. Non rappresentava più una sofferenza dormire al freddo e al gelo. Morì di abitudine.

7. Non riusciva a trovare la parola che gli serviva per concludere il puzzle dell’immagine pensata. Si ubriacò di frustrazione.

8. Si sentiva come il parlante davanti al tempo composto, improrogabile era dover scegliere l’ausiliare giusto.

9. “Broccolo deve essere soffritto con l’aglio e poi soffocato”, questi erano gli ordini che gli impartirono. Lui si rifiutò.

10. Se ne stava tutto impaturgnato pensando al suo amaro destino: presto lo avrebbero affettato a listarelle, cavolo!

11. Sgombro se ne stava rinchiuso in una piccola scatola di latta ricoperto di mostarda. Non lo aveva scelto lui.

12.  A volte gli andava così tanto de fasse li cazzi degli altri che prendeva la metro a buffo.

13.  Critone non lo compra l’ombrello, dice che il cielo di Parigi si libererà prima o poi dalla legge del Nord. Critone si bagna.

14.  La vita è sugar free, è amara.