“Anima mundi”, l’ultimo disco di Axos

di Laura Giuntoli

Le Smemo Interviste

Dopo tre anni di attesa è uscito “Anima Mundi”, il nuovo album di Axos. Quattordici tracce in cui scorre energia vitale, un manifesto potente in cui Axos concentra la propria visione del mondo, dell’amore che è anche dolore, del rapporto con l’altro da sé. Un album evocativo che vede la partecipazione di artisti come Ghemon, Rosa Chemical e Kina. La poetica di Axos è fluida, attraversa esperienze concrete e flussi di coscienza, e li collega tra loro attraverso un tema chiave che ha a che fare con i concetti di pandemia e armonia: l’influenza che, consapevoli o meno, ognuno di noi ha sugli altri. Lo abbiamo intervistato.

Nel 2017 era uscito “Anima Mea EP“, quando ancora eri in casa Machete, quanto sei cambiato da allora? I due dischi sono collegati?

AXOS: Sì, i due album sono collegati dallo stesso concetto che porto avanti da “Anima mea”, che si basa sulla scoperta dell’anima. Negli anni è cambiata tanto la mia musica, adesso è molto più consapevole. Ho avuto bisogno di tempo per acquisire questa sicurezza e capire dove volevo andare esattamente. Quando ho avuto questa consapevolezza è uscito “Anima mundi”.

Ascoltando il disco si capisce perché l’hai chiamato così : tanti pezzi, ben quattordici, tutti diversi, soprattutto dal punto di vista musicale. Anche come cantautore hai fatto un percorso di forte crescita. Eppure queste canzoni hanno la stessa anima, cosa le accomuna?

Sicuramente il tempo. Dare valore al tempo è importante se vuoi creare di qualcosa che rimanga. Questo disco ha avuto tutti i suoi tempi per essere forgiato da un’unica vibe, non solo da un’idea artistica, come se fosse un unico blocco di marmo in cui ho scolpito tante figure differenti. Ho cercato di selezionare i momenti giusti in cui scrivere e riuscire trasmettere.

Qual è questa vibe, è l’introspezione?

È quella tristezza che diventa reazione, rivoluzione. Ho colto i momenti della mia vita in cui ero più fragile e li ho portati a uno step di reazione, di evoluzione, tanto che il disco trasmette tristezza e malinconia, ma nello stesso tempo è positivo. Ho cercato di mettere insieme tutti i pezzi in modo che la vibe fosse la stessa ma il loro stile fosse diverso.

Parliamo a adesso dei featuring del disco. Ad esempio quello con Ghemon in “Settimo cielo”, una canzone romantica e feroce in cui “questo’amore è una lama che brilla prima di colpire”, “mi sento vivo se tu mi uccidi”, “questo amore più ci riassume più ci toglie vita”. Il tema dell’amore come bene e male nello stesso tempo è uno dei fili conduttori dell’album?

Sì, è quello che ti dicevo prima, il momento di incontro tra il male e il bene è l’essenza del disco. È quella via di mezzo in cui provi tutto fortissimo nello stesso tempo. Proprio questo mix di male e bene tira fuori l’essenza dell’individuo e lo connette perfettamente con gli altri, perché il male crea empatia se mischiato al bene. Un’empatia universale che diventa cura, per citare Battiato, ma non vorrei esagerare.

Ci sta, Battiato ci sta sempre. Nel frattempo tra un album e l’altro su Instagram hai dato vita al progetto “Sad“. In pratica hai postato più la tua musica delle tue foto, perché questa scelta?

Nella mia idea di social network ci sono anche e foto, IG è un social basato su quello e ci sta mettere foto di se stesso. Ma in quel periodo avevo bisogno di trasmettere attraverso la mia musica, quindi ho deciso di postare pillole di quello suonavo. Solo un “Sad” è uno spoiler di un pezzo che è finito nel disco (“Anima e Nome” ndr). Quindi è nato tutto dalla necessità di trasmettere con la musica attraverso i social. Vai sul profilo di un artista e invece di vedere le sue foto ascolti la sua musica, l’idea era questa e ha funzionato, anche perché il legame con la mia fanbase è basato tutto sulla musica. Non voglio che i social diventino la mia droga. Non mi sento superiore a chi li usa diversamente, ma credo che quella roba possa farti cadere in quel mondo in cui hai bisogno di continuare mostrarti al meglio delle tue possibilità fisiche. Invece io voglio usare i social come un canale per diffondere musica. Per questo “Sad” continuerà.

Tornando ai featuring, ho letto che con Rosa Chemical è stato amore a prima vista, com’è nata “Hallelujah”?

È stato bellissimo, era uscito il suo disco e ci siamo beccati a Torino. Io ero lì a lavorare con Davide dei Linea 77 (ndr Davide Pavanello) e da lì è stato amore a prima vista non solo tra noi due, ma anche tra i rispettivi team. Tutti quanti ci siamo voluti bene e non ci siamo più staccati, ci saremmo dovuti conoscere anni fa. Da lì è nata una settimana di musica intensa con uno dei produttori di Rosa, Bdope, ed è nata “Hallelujah”, un pezzo di luce, eravamo felici. Quando sono andato in studio con Rosa gli ho fatto ascoltare questo beat, un giro che avevo scritto sul niente. Non aveva ancora una forma precisa e così lo abbiamo scritto insieme, senza dividerci le strofe come si fa di solito. Ci siamo mischiati, ci siamo uniti per dare quell’energia di luce che nel disco è fondamentale per bilanciare con la pesantezza di determinati argomenti che affronto nei pezzi.

Poi c’è la collaborazione con Kina in “50 mila baci”, un pezzo super romantico. In pratico è un’ode al limone duro.

Sì, è proprio quello. Con Kina è andata che io sono un suo fan, in quarantena lo ascoltavo di brutto, mi sono infossato con “Nobody cares” e ho scritto un free style che ho pubblicato su IG. Lui l’ha sentito gli è piaciuto tantissimo, così abbiamo iniziato a scriverci. Poi è uscito “Emily”, e gli è piaciuto anche quello, così gli ho proposto di fare qualcosa insieme nel mio disco, e lui ha accettato.

“Io Non Volevo Essere” è il pezzo pop dell’album, dici che lo hai dedicato a una persona in particolare, come in fondo tutto il disco. È tua figlia?

La mia bimba ha avuto il suo messaggio (Tu – A Mia Figlia ndr), ma il disco non è dedicato a lei. Sarebbe stato quasi banale perché lei fa parte già di tutto, un po’ come mia madre. Si tratta di una persona con cui ho avuto una relazione. Fondamentalmente si tratta di “Emily”, il sottostrato dell’album, il brano che è uscito durante la quarantena. Come succedeva ai poeti antichi, non c’è niente che mi dia più vibes dell’amore per una donna.

Su di te ho letto che per il futuro non hai intenzione di fermarti alla musica, ma “vorresti aiutare quei popoli oppressi dal capitalismo rifacendoti a figure importanti come Che Guevara e Gandhi.” È vero?

Sì tantissimo, ma è una di quelle cose che farò silenziosamente nella mia vita privata, sto cercando di potermelo permettere.

Com’eri sui banchi di scuola, a 16 anni?

Un casino, mi piaceva studiare ma forse avevo più bisogno di imparare dalla vita. Mi perdevo spesso nella vita e riuscivo poco a concentrarmi sul banco. Ho avuto un rapporto di odio e amore con la scuola, da una parte ne riconoscevo l’importanza, dall’altra penso ancora adesso che abbia bisogno di un cambiamento radicale.

E adesso che scuole sono chiuse per la pandemia e i ragazzi non ci possono andare, come la vedi?

Male, i ragazzi salteranno tutta quella parte di crescita e di confronto che è necessaria alla formazione della personalità. Questo è un danno per le nuove generazioni: avranno problemi a socializzare di persona, saranno sempre più timidi e avranno sempre più bisogno di farsi vedere sui social. Penso che sia un meccanismo essenzialmente malato.

Questo non colpisce anche gli artisti, ora che i live non si possono più fare e che anche la musica si è spostata su internet?

Certo, e infatti io che non prediligo questo mezzo sono un po’ in sbattimento. Non so come affronteremo questo tipo di problema che riguarda essenzialmente il nostro modo di esprimerci, come team artistico sicuramente incrementeremo la vita social. Personalmente penso che continuerò a comunicare sempre più con la musica, perché in sostanza di farvi vedere che mutande mi metto non me ne frega un cazzo.

Lasciaci una dedica da una tua canzone sulla Smemo…

Vi dedico la frase centrale: “L’amore ci farà a pezzi ancora”.

Speriamo!

ANIMA MUNDI – TRACKLIST:

1.       Io

2.       50mila Baci feat. Kina

3.       Anima e Nome

4.       Emily

5.       9 del Mattino

6.       Hallelujah feat. Rosa Chemical

7.       Camden Town

8.       Tu (A Mia Figlia)

9.       Settimo Cielo feat. Ghemon

10.   Danika

11.   Stoner Eyes

12.   L’amore Ci Farà a Pezzi Ancora

13.   Io Non Volevo Essere

14.   California Hate

BIO: Andrea Molteni, in arte Axos, inizia il suo percorso musicale in giovanissima età. A 22 anni comincia a frequentare le prime serate e a salire sul palco dei primi contest che lo portano alla proposta di contratto con l’etichetta milanese BULLZ RECORDS. Nel 2014 pubblica il primo EP, “Carne Viva”. La sua capacità descrittiva e il linguaggio naturalmente ricercato non passano inosservati. Il ritmo e le influenze d’altri generi, principalmente Rock e Metal, creano un suono unico. Axos viene contattato da Machete per collaborare al Machete mixtape 3 e al Bloody Vynil. La sua musica è matura, ricercata, ma allo stesso tempo scorre grazie alla musicalità del suo flow che lo contraddistingue. Lo stesso anno Axos decide di lasciare la Bullz Records per avviarsi verso una strada solista, in cui incanalare i suoi gusti e le sue esperienze senza che nessun’altro possa influenzare le sue scelte. Nasce così l’album “Mitridate”, una pietra miliare dell’hardcore italiano. Axos collabora con altri artisti, tra cui Salmo e Nitro. Il talento è innegabile e la sua dedizione è totale. Viaggia, suona, fino a quando riceve la proposta definitiva di Machete. Nel 2017 con Machete pubblica “Anima Mea” che realizza più di quattro milioni di ascolti su Spotify. Andrea però non è ancora soddisfatto. Si chiude in studio e crea un team musicale fortissimo di professionisti che credono in lui e nella sua musica. Lascia l’etichetta Machete per iniziare un nuovo cammino. A giugno 2018 esce la prima tappa di questo viaggio: l’album “IRON MAIDEN”. Il viaggio continua con l’uscita di “Corpus: L’amore sopra”, EP che rilancia il nuovo percorso fino a giungere al contratto con Universal. Con Universal Axos pubblica a giugno 2019 il singolo “Ci puoi fare un film” e ad ottobre il brano “Harem” in collaborazione con Side Baby e Don Joe. Ad aprile di quest’anno ha pubblicato il singolo “Emily” e “Banlieue”.