Be a Bear: “Ero assolutamente da ultimo banco”

di Veronica Monaco

Le Smemo Interviste
Be a Bear: “Ero assolutamente da ultimo banco”
Be a Bear è il nome d’arte scelto da Filippo Zironi, l’artista bolognese dalla personalità poliedrica e dallo stile goliardico che ha scelto di usare un semplice IPhone per creare musica dal sound electro-bear-pop. Di cosa si tratta?
Ce lo racconta in questa intervista!

Be a Bear: l’intervista

Beh, partiamo dal nome: “Be a Bear”, essere un orso?! Come nasce questo nome e perché proprio un orso?

Nel 2012 ho fatto un viaggio in Canada e sono stato ospite di una famiglia nativo-americana di etnia Mohawk. Da lì qualcosa è cambiato: ho vissuto una realtà così diversa, ci sono altri rapporti umani e anche un altro modo di relazionarsi alla natura. L’orso è uno dei loro simboli e mi è rimasto dentro, e quando cercavo un nome ho scelto questo proprio in ricordo del viaggio.

La tua caratteristica originale è che realizzi musica al 100% con l’iPhone. Come è nata questa idea?

La scelta dell’iPhone deriva semplicemente da una necessità: unire le tante idee al pochissimo tempo disponibile. La fortuna, la realtà, è che ognuno di noi ha sempre un cellulare con sé, ecco, io lo tiro fuori e lo “smanetto” nei momenti “morti” per farci della musica. E alla fine ne sono usciti 2 album e 2 ep! Sia chiaro, non sono un nerd o un fissato della tecnologia, ma senza questo mezzo, forse non sarebbe mai esistito Be a Bear!

Come fa il tuo cellulare a diventare un vero e proprio studio di registrazione?

Credo di essere uno dei pochi a ricordarsi dell’iPhone 2, il mio primo smartphone. Utilizzo l’iPhone per tutto: fare musica, realizzare video, creare le grafiche e per postare sui canali social. Praticamente non accendo mai il pc. Vivo di applicazioni e sono sempre alla ricerca di quelle che funzionano meglio, quindi sin da subito ho iniziato a buttare giù delle idee con quelle che trovavo e dovunque mi trovavo – ad esempio in auto fermo nel parcheggio o sul divano o al bagno. Appena avevo pronto un giro di chitarra, ci mettevo sotto una base e così ho fatto una prima canzone, poi una seconda, e ho pensato “beh, mi vengono bene”.

Quali sono le app che utilizzi di più per produrre la tua musica?

Per la musica uso al 90% GarageBand come se fosse uno studio di registrazione, un banco di regia dove utilizzo anche altre app come quelle di Moog (Minimoog, Animoog) della Korg, FunkBox, IMaschine, Djay2. Mentre per la parte di video editing uso allo stesso modo sempre l’app di casa Apple, iMovie, in abbinamento ad altre app satellite come 8mm, VideoGrade, Vont. E per finire altre app per convertire file (IConv), per scaricare video/audio (Total, MIXTUBE) e per grafica (PicArt, Phonto, Pixomatic)”.

Oltre a produrre musica, crei anche montaggi video e grafiche, sempre rigorosamente con il cellulare. Quanti smartphone fai fuori in un anno?!

Purtroppo un iPhone mi dura al massimo 2 anni…trattandolo con molta cura eh!

Non è che usi il cellulare perché non sai suonare! Anzi, tu hai un passato nella musica, diciamo così, “tradizionale”… Ci racconti un po’ la tua esperienza prima di mettere in piedi questo progetto?

A 14 anni, quando ho preso in mano la chitarra, volevo suonare solo canzoni dei Nirvana! Esauriti poi tutti i loro pezzi, già a quell’età, ho iniziato a buttare giù i primi riff di chitarra e a creare delle melodie, quindi ho formato una band con il quale ho suonato per 15 anni: Le Braghe Corte, storica ska-band bolognese. Questa è stata l’avventura che mi ha fatto crescere a livello musicale, che mi ha formato e mi ha dato il coraggio per lanciarmi nell’attuale progetto, dove faccio tutto da solo, proprio tutto. Oggi – mi fa ancora un po’ strano dirlo – so che posso tranquillamente scrivere una canzone, dall’inizio alla fine. Ecco, qualche anno fa questa cosa non l’avrei mai immaginata.

Ormai quest’anno è una domanda di rito per Smemo: quali sono i tuoi tre #maisenza? Lo smartphone non vale!

Musica, natura e amici!

Come eri da adolescente? Eri uno da primo o ultimo banco? Ma soprattutto avevi la Smemo?

Ero assolutamente da ultimo banco, un anno addirittura ero dietro la colonna! Ho avuto la Smemo per un periodo, ma mi piaceva più guardare quella “cicciona, piena di foto e scritte” delle mie compagne di classe J

Ormai tutti gli adolescenti possiedono uno smartphone. Quale consiglio daresti a un ragazzo o una ragazza che volesse approcciarsi a questo nuovo modo di fare musica?

Il consiglio principale è comunque di studiare un pò di musica e di saper suonare decentemente uno strumento. Solo successivamente ha senso approcciarsi a questo modo di fare musica.