Black Widow è inutile, e fondamentale

di Redazione Smemoranda

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A dirla tutta: perché l’hanno fatto, questo Black Widow? È il grande ritorno della Marvel al cinema dopo la fine del terzo arco narrativo, quello portato avanti tra il 2016 e il 2019, tra Captain America: Civil War e Avengers: Endgame. Certo. Però sembra più un modo per tirare il fiato prima dell’inizio della quarta fase che ci porterà – pare – di nuovo in giro per il cosmo tra le divinità dell’universo dei supereroi. Forse non dipende dal film, ma da noi, per carità, però è un fatto che dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia avremmo voluto qualcosa che ci ributtasse a cento all’ora dentro quel mondo, dentro una nuova storia. Invece ci troviamo con un altro prologo. Riuscito quanto volete, ma non è quello di cui avevamo bisogno.

La storia di Black Widow

La storia si svolge tra Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, e la domanda torna: che bisogno c’era di questo prequel? Sappiamo che il personaggio con la faccia di Scarlett Johansson ha ormai terminato la sua parabola all’interno del mondo cinematografico Marvel, e allora perché tornare indietro? In fondo, a questa superspia russa non è stata data grande profondità in tutti e venti (più o meno) i film a cui ha già partecipato, perché dovrebbe interessarci farlo ora? Di lei sapevamo che è bellissima, mena come un fabbro e se proprio le stai antipatico ti fa quella mossa che ti prende per il collo con le gambe e ti ribalta steso per terra, alla Ray Mysterio dei tempi d’oro. Qua invece viene fuori che ha anche una famiglia e una storia triste. Cioè, famiglia, più o meno.

Che poi, è chiaro che ci sono anche esigenze per così dire “esterne”. I contratti con gli attori terminano, e magari giustamente anche loro vogliono trovare nuove strade. La Marvel una volta chiedeva agli attori di firmare per sei, sette, anche dieci film. Oggi non ha più bisogno di scriverlo nero su bianco, perché nessun grande nome di Hollywood rifiuterebbe di far parte del più grande circo della cultura pop contemporanea. Detto ciò.

Pugni e calci pesanti

La storia scritta dallo sceneggiatore Eric Pearson e diretta dalla regista Cate Shortland, racconta in controluce temi davvero pesanti. Si parla appunto di famiglia, ma anche di traumi infantili, di violenza, volendo si potrebbe facilmente dire che è una storia assai oscura. Però non c’è da preoccuparsi, perché questi temi sono sommersi dalle esplosioni, dalle fortezze volanti costruite con la grafica digitale, e soprattutto da calci e pugni, che si sentono anche da questa parte dello schermo, anche se poi le conseguenze ovviamente non sono gravi come nella realtà. Il colpo peggiore, per dire, fa uscire giusto un po’ di sangue dal naso, ecco. Però Black Widow ha comunque i combattimenti più realistici di tutto il Marvel Cinematic Universe.

I succitati pugni e calci, più qualche battuta davvero buona, non riescono a scrollare di dosso la cappa di inutilità che incombe sul film. Ma in fondo, l’intrattenimento è per definizione inutile, no? E allo stesso tempo, fondamentale.