
Ancora una volta una ragazza sola e la sua chitarra, l’elettronica usata in modo ben calibrato, amici fidati (la stessa Dagger Moth, con la quale si può scorgere più di un’analogia), l’autoproduzione (Capvto è ricorsa pure al crowdfunding). E il risultato è cosmico. Veramente, se si hanno certi talenti e certe idee, se si è capaci di suonare, oggi si riesce a produrre in solitaria gran musica. ”Supernova” ne è un altro ottimo esempio.
Supernova come il pezzo che ha dato il nome all’intero album, soave e dura allo stesso tempo, tra il mistico e il sensuale. Anche la canzone dove Dagger Moth suona la chitarra è così: “Scrambled Eggs”, una chitarra che ci porta in estasi al pari della voce di Capvto. Straboccante in “The River”, quindici minuti e rotti di acidule intime variazioni, alternative-rock in “Blindfolded”, dal bel sax baritono, cullante/onirica in “Living in a Cloud”, dal bel sax contralto. Dieci pezzi così, dieci pezzi di intense esplosioni cosmiche.
Capvto si legge Caputo, con la V come fosse una U, tipo latino. Come Valeria Caputo, ottima folksinger qui in versione elettronica. Due facce della stessa medaglia, forgiata sui sentieri dell’autentico rock. A me piacciono entrambe.
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