Di manga con storie di demoni, ce ne sono tanti, da DevilMan a Demon Slayer, ne abbiamo visti un sacco. Sarà perché i giapponesi hanno tutta una cultura fatta di antiche leggende su demoni, mostri, spiriti, fantasmi… roba che hanno dentro la testa, e l’immaginario collettivo. Chiaro che i demoni dei manga moderni sono, come dire … un po’ più zarri di quelli di una volta, ecco.
Infatti il manga che tutti abbiamo amato nell’ultimo anno o poco più (il primo numero è uscito in Italia a fine 2020, l’ultimo della prima serie proprio in questi giorni) parla di demoni, è tamarrissimo, e fortunatamente anche meraviglioso. Si intitola Chainsaw Man, che effettivamente già da subito sembra il nome di un supereroe: l’Uomo motosega. Perché solo ai giapponesi vengono in mente queste idee geniali?
Tatsuki Fujimoto e Chainsaw Man
Il genio giapponese in questione si chiama Tatsuki Fujimoto, ed è il classico enfant prodige del manga (di solito, i fumettisti giapponesi diventano famosissimi prima dei trent’anni: lui adesso ne ha ventotto, quindi è perfettamente in linea con il classico percorso del mangaka di successo). Successo enorme, e si capisce non solo dai dati di vendita esorbitanti in tutto il mondo, ma anche dal fatto – molto più pratico – che ai raduni di Cosplay ci sono sempre più ragazzi vestiti con camicia bianca, pantaloni neri, e un’enorme motosega incastonata nella fronte: la divisa del giovane cacciatore di demoni che combatte queste entità dopo essersi unito con un demone buono che lo ha reso super.
Questa è la trama in poche parole. E se vi sembra una variazione sul tema del vecchio e già citato Devilman di Go Nagai, che andava in onda in tv quandio l’autore di Chainsaw Man non era ancora nato… beh, non vi sbagliate. Però intendiamoci: la storia è importante, ma non quanto l’incredibile orgia di azione folle e creature grottesche che Chainsaw Man riesce a mettere insieme. È davvero fantasia lasciata libera di andare dove vuole – anche in direzioni a volte sgradevoli, se volete, ma è sempre grandissimo intrattenimento.
Quindi, la lezione da portare a casa è la solita: gli autori giapponesi di manga sanno intrattenere i lettori in modo incredibilmente universale. Infatti mezzo mondo in questo momento è impegnato a leggere le storie di questo tipo con una motosega in testa e due sulle braccia.
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