
Sono prete da tanti anni, cammino sui marciapiedi aiutando chi ha bisogno, da sempre. Qui a Genova abbiamo un’unità di strada. Quando usciamo ci portiamo dietro preservativi e siringhe… Al centro metto sempre la persona, l’uomo.
Abbé Pierre in un suo libro scrisse: “Se mi trovo di fronte a una coppia di giovani che ha avuto un rapporto prematrimoniale dirò loro che hanno commesso un peccato. Ma se non hanno usato il preservativo dirò loro che hanno compiuto un atto criminale.”.
Criminale. Non solo. Anche il professor Montagnier da buon cattolico si affida alle scritture bibliche. Cita il diluvio universale paragonandolo all’Aids. La Chiesa pone il rimedio dell’Arca di Noè in termini di fedeltà, astinenza, castità. Ma in un diluvio del genere noi presentiamo un’altra Arca, indispensabile: l’arca del preservativo.
Lo dico in tutta coscienza. Perché il primato della coscienza è una dottrina certa nella mia Santa Madre Chiesa. La coscienza. Questo è un punto sul quale non ci si può tirare indietro.
E se questo in Vaticano non piace che allora si prendano la briga di scomunicarmi.
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