A una settimana dall’introduzione delle nuove regole per la gestione dei contagi da Covid-19 nelle scuole, ci sono ancora alcuni fattori che non risultano ben chiari a tutti.
Uno tra questi è relativa al ruolo effettivo che dovranno avere i dirigenti scolastici in caso di un soggetto positivo in classe.
Per questo motivo è stata diramata una nuova nota dal Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute e le Regioni, dal titolo: Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico.
Nel caso in cui all’interno di un contesto scolastico risulti un caso positivo, i DdP (Dipartimenti di Prevenzione) hanno in carico tutti i compiti riguardanti le azioni di sanità pubblica: le misure sanitarie di cui saranno responsabili includono la quarantena dei contatti, l’isolamento di tutti i positivi, la disposizione delle tempistiche per il rientro di tutti i soggetti coinvolti (studenti, insegnanti, operatori scolastici).
Prima che tutto ciò avvenga, ossia nel momento in cui non è ancora intervenuta alcuna autorità sanitaria (che ha le responsabilità sopra menzionate), la scuola stessa ha il compito di effettuare un primo intervento di prevenzione tramite il dirigente scolastico.
Individuare i contatti
Ma cosa dovrà fare di preciso il dirigente scolastico?
Il compito di primaria importanza che spetterà al dirigente scolastico sarà quello di individuare e segnalare prontamente tutti i contatti scolastici del soggetto risultato positivo.
Chi sono i “contatti scolastici“?
La sopracitata nota ministeriale fornisce un chiarimento su questo punto, elencando tre tipologie di contatti scolastici che il dirigente scolastico deve tempestivamente registrare e riportare:
nelle scuole dell’infanzia ed i servizi educativi per l’infanzia, i contatti scolastici sono gli altri bambini che si trovano ad interagire con il soggett positivo stando nella stessa sezione o nello stesso gruppo; nelle scuole primarie e secondarie, i contatti scolastici sono gli studenti compagni di classe del soggetto risultato positivo; in tutte le scuole di ogni ordine e grado, i contatti scolastici sono anche operatori scolastici, insegnanti ed educatori, ossia il personale scolastico in generale, nel caso in cui abbia svolto attività in presenza per un tempo totale di almeno 4 ore nello stesso ambiente del soggetto positivo.
Per quanto riguarda le tempistiche da prendere in considerazione per stabilire i contatti scolastici, si fa riferimento alle 48 ore precedenti l’inizio dei sintomi o precedenti al tampone risultato positivo da parte del soggetto che ha contratto il virus.
Il dirigente scolastico, finché non interviene l’autorità sanitaria competente, può provvedere a sospendere in via temporanea le attività didattiche in presenza e deve riferire a tutti i diretti interessati le disposizioni da seguire, fatte adottare dalle autorità sanitarie.
Rispetto alle indicazioni della settimana scorsa, la differenza di questa nota tecnica sta nel fatto che i contatti stretti all’interno dell’ambiente scolastico (ossia i contatti scolastici) devono essere tenuti sotto stretta osservazione ed effettuare i test (tamponi) con i tempi stabiliti dal Dipartimento di Prevenzione ed indicati all’interno del documento tecnico.
Nel caso in cui il risultato dei tamponi sia negativo, possono rientrare a scuola.
Nel caso in cui invece qualcuno risultasse positivo, deve subito informare il Dipartimento di Prevenzione, il quale ha il compito di avvertire immediatamente il dirigente scolastico.
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