Detective Pikachu non è il solito Pikachu

di Michele R. Serra

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Detective Pikachu non è il solito Pikachu

Dunque, è ovvio che questa primavera 2019 sia lievemente affollata di blockbuster hollywoodiani: gli americani non si sono certo risparmiati. Tre film supereroici in un mese ad aprile, siamo in attesa del nuovo Godzilla, del remake con attori veri di Aladdin, del nuovo film degli X-Men… insomma la concorrenza è piuttosto forte. Però Pokémon: Detective Pikachu è comunque un’idea che potrebbe troare il suo spazio. Cioè, a parte il fatto che nasce da una delle saghe videoludiche più vendute della storia dei videogame, ci sono altri motivi.

Detective Pikachu è qualcosa di più che un semplice film dei Pokémon, intanto perché non è un cartone animato ma un film live action, che non è poco. E poi perché ovviamente non è tratto genericamente dalla saga, ma da un videogioco specifico, Detective Pikachu appunto. Ricordiamo che non era il classico gioco Pokémon, quindi non si basava sul far scontrare i mostrini, ma era un’avventura grafica, con in più l’ambientazione nel mondo dei Pokémon. Il bello è che, quando era uscito il gioco, molte recensioni più o meno dicevano che sì, come gioco non era male, ma sarebbe stato ancora meglio come film. Ecco, detto fatto.

Detective Pikachu a un primo sguardo sembrava Senti chi parla, ma poi vedendolo ho capito che in realtà assomiglia di più a Chi ha incastrato Roger Rabbit: perché c’è del finto noir bambinesco, perché c’è il paese dei Pokémon, e perché in generale si racconta una realtà in cui i Pokémon esistono in mezzo agli umani e la cosa non stupisce gli umani. Cioè, intendiamoci, non li stupisce come non li stupirebbe incontrare un cane o un gatto per strada. In compenso è stupefacente che qualcuno riesca a parlare con un Pokémon, come sarebbe stupefacente se qualcuno parlasse con un cane.
Molto bella, in generale, l’idea di fondo, il cambiamento di prospettiva: questo è un film in cui al centro ci sono i Pokémon, non quei noiosissimi allenatori, e non solo i Pokémon, ma proprio i problemi esistenziali dei Pokémon. Sono loro al centro della scena, e non sono più solo una specie di servi sciocchi. Dopo una vita passata a combattere per il piacere degli umani, era ora.