Novità indie di giugno: Araputo Zen, Monica P, The Tangram, Diana Tejera

di L'Alligatore

News - Recensioni

Le novità indie rock e pop direttamente dall’underground italico, freschissime e selezionatissime. Questo mese il menu prevede: psichedelia speziata, strumentali filosofiche, new wave picassiana, solitudini multilingua.

 

The Tangram – Cosmic fruits

Cosmic Fruits dei The Tangram non poteva che uscire dalla Irma Records, label bolognese da sempre colorata e speziata come poche altre in Italia. Un bel disco pieno di brani (ben quindici, per un’ora e passa di musica alla faccia del minimalismo sonoro dei nostri giorni e della politica del singolo), a racchiudere cinque anni di palchi e sudore del supergruppo di Teramo. Difficile fermarli in un genere, anzi, difficile fermarli, quando parte il disco non si fermano più: funk e jazz, soul, pop, rock, elettronica, psichedelia, e chi più ne ha… Però, nonostante tutto questo miscuglio di generi, “Cosmic Fruits” non ha una caduta di ritmo (anzi), e si ascolta con vero piacere dall’inizio alla fine. Copertina e progetto grafico a cura del Dr. Pira con colori e disegni surreali in linea con la musica della band.

 

Araputo Zen – Majacosagiusta

Gran bel gruppo questo degli Araputo Zen, qui al loro secondo disco con Majacosajusta, strumentale, cioè senza parole, che mi ha lasciato senza parole fin dal primo ascolto. Dietro a questo titolo c’è una filosofia di vita, spiegatami dal gruppo nell’intervista sul mio blog: “…Majacosajusta è un modo per dire che vale la pena nella vita seguire la propria strada e la propria vocazione per quanto difficile possa essere. Sopratutto se si crede in qualcosa…”. Ascoltando le sette canzoni dell’album sembra proprio che stiano facendo qualcosa di urgente seguendo la loro passione, cioè comunicare con chitarre (acustiche/elettriche), mandolini, contrabbasso, violini, percussioni… sembra la colonna sonora di un grande film d’autore. Majacosajusta!

 

Monica P – Appunti per restare sana

La copertina di questo Ep non lascia dubbi, siamo di fronte a un Guernica dei nostri tempi sotto forma di musica. Il nuovo lavoro della torinese Monica P intitolato Appunti per restare sana racconta la vita dopo la distruzione psicologica apportata in noi dalla pandemia. In queste quattro canzoni (Monica, ne vogliamo di più!) si racconta di amori e odi, di allontanamento dalla pazza folla (quale?) e voglia di uscire, di solitudine e di moltitudine. Musicalmente scarno, con una bella voce da cantautrice del boom e un gusto musicale new wawe, quasi Paisley Underground, Monica P conquista dall’inizio alla fine con il suo rock cantautorale alternativo.

 

Diana Tejera – Libre

Un album cantato in più lingue Libre dell’italo-andalusa Diana Tejera: spagnolo, inglese e francese. Un album nato con calma, a casa propria, durante il lockdown, con la possibilità infinita di pensare liberamente, uscito ora, nel 2022. Da qui il titolo, dalla mancanza di libertà fisica alla libertà mentale di osare cose nuove tipica di quei mesi indimenticabili della primavera-estate del 2020. Non a caso come primo brano c’è la title-track in francese, che pur non essendo la sua lingua madre, va via liscia, con un coinvolgente ritmo ballabile. Un’intensità di suono che non abbandonerà il prosieguo del disco, tra momenti cinematici, poetici, certo rock elettrico, indietronica. C’è voglia di sperimentare in “Libre”, album per certi aspetti solitario, per altri pieno di collaborazioni. Un bel modo di festeggiare i vent’anni di carriera di Diana Tejera, iniziata nel 2002 a Sanremo con i Plastico, e proseguita con ottima musica d’autore e collaborazioni a largo raggio. E ora si riparte con Libre.