
«Il mio compenso: provo gioia nella consapevolezza dei miei limiti e spendere la mia vita nel costruire dignità e speranza».
Nel 2012 ha ricevuto il Premio Nazionale Nonviolenza «per la sua indefessa opera nei confronti dei più emarginati, degli ultimi della società, per il recupero degli esclusi e per il lavoro di coscientizzazione della società nei confronti del fenomeno mafioso e dei suoi meccanismi, che portano alla costruzione di modalità conniventi e conservative di equilibri non trasparenti, rendendo le comunità civili e sociali, assuefatte alla mancanza di una cultura di legalità, democratica, solidale e pacifica.»
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