Smemo intervista Dotan, il cantante di Numb e No Words: “Tutti dovremmo essere orgogliosi di ciò che siamo”

di Veronica Monaco

Le Smemo Interviste - News

La sua Numb ci ha fatto cantare a milioni durante il lockdown. Ora Dotan è tornato con No Words, un nuovo brano che parla di quei periodi difficili, quando nessuna parola sembra dare forma ai pensieri che si affollano nella mente e l’unica risposta è la musica.  No words, Silence, I just let the music speak canta Dotan nel suo pezzo, che si fa manifesto del disco Numb, in cui è presente anche l’omonima hit, da 15 milioni di stream su Spotify. Smemoranda lo ha intervistato!

Smemo intervista Dotan

dotanCon Numb, Dotan Haprenau è stato uno degli artisti europei più trasmessi dalle radio italiane. Nato a Gerusalemme, ma trasferito in Olanda all’età di un anno, ha dovuto sudare parecchio per arrivare ai vertici della musica europea: da piccoli spettacoli a festival importanti, fino a collezionare dischi di platino e primi posti in classifica. Il suo nome è anche legato alla promozione di giovani talenti (la piattaforma che aveva creato per gli artisti emergenti ha visto uscire star come Tom Walker e Lewis Capaldi) e alla promozione dei diritti LGBT.

Ciao Dotan, il lockdown è ormai alle spalle, l’estate è iniziata…  che bilancio ti senti di fare di questi (difficili) primi mesi del 2020?

Come per tanti, quest’anno è stato molto diverso da quello che mi aspettavo. Ho scritto molto e ho cercato di trarre il meglio dall’essere stato in quarantena in quel modo! Non vedo l’ora di tornare a viaggiare, volare in Italia per far ascoltare la mia musica!

Il 2020 per te è stato anche un anno di grandi conferme. Il tuo singolo Numb qui in Italia ha avuto grande successo, su YouTube hai 2,4 milioni di visualizzazioni e oltre 15 milioni di stream su Spotify. Ti aspettavi tutto questo?

Onestamente, è stato inaspettato e per questo sorprendente. Avere successo in Italia è sempre stato un mio sogno e quando ha iniziato ad accadere non riuscivo a crederci! È stato frustrante che non sia ancora riuscito a venire, ma sono certo accadrà presto!

Dopo Numb ora esce un Ep omonimo. Cosa c’è in questo disco?

L’EP di Numb è una raccolta di 4 brani che ho scritto tutti nella stessa settimana poco più di un anno fa. La creazione di queste canzoni mi ha aiutato a superare un periodo piuttosto oscuro della mia vita ed è per questo che è stato importante per me pubblicarlo come EP. Finora è sicuramente il mio lavoro più personale!

Il nuovo singolo No Words è un’immersione introspettiva che vuole lasciare spazio solo alla musica. Anche nel video l’acqua alla fine ti sommerge del tutto. Qual è il messaggio che si cela dietro queste potenti metafore?

Il testo del ritornello in un certo senso lo riassume “No Words. Silenzio. Ho appena lasciato parlare la musica“. L’ho scritto in un momento in cui mi sentivo come se non riuscissi a trovare le parole giuste per spiegarmi e dove all’improvviso le persone avevano molte opinioni su di me. Per me la musica è sempre stata il modo in cui mi esprimo davvero. Il video musicale è stato molto emozionante da girare. Era un concetto che avevo dal giorno in cui l’ho scritto ed è stato probabilmente il giorno più freddo della mia vita, ma ne è valsa la pena!!

In un’intervista hai dichiarato che ricevi tanti messaggi di ragazzi che hanno paura di esporsi. Alla luce anche della tua esperienza, sia musicale che personale, cosa ti sentiresti di dire per incoraggiare i giovani a essere se stessi e seguire la propria strada?

So che è una causa spaventosa, sfortunatamente ci sono ancora persone là fuori che ti giudicheranno per quello che sei e non sempre tutti ti accetteranno, ma la cosa migliore della vita è vivere autenticamente e apertamente. I tempi sono decisamente cambiati da quando ho iniziato come artista (12 anni fa), ma c’è ancora molto lavoro da fare e vedo come una responsabilità diffondere quel messaggio. Tutti dovremmo essere orgogliosi di ciò che siamo.

Smemoranda è il diario scolastico che accompagna da generazioni gli studenti italiani sui banchi di scuola. Tu com’eri a scuola? Uno da primo o da ultimo banco? 

La scuola mi piaceva ma sono sempre stato anche un emarginato a scuola. Mi sentivo diverso e non sempre compreso. Imparare cose nuove è sempre stata una delle mie grandi passioni, quindi studiare è qualcosa che ho sempre amato molto.

C’è un episodio della scuola che ti porterai sempre con te?

Una volta ho dovuto fare una presentazione ma avevo preparato la cosa in modo completamente sbagliato, quindi ho finito per improvvisare e ho ottenuto il voto più alto della classe. In seguito l’insegnante venne da me dicendomi che ero veramente preparato e che avevo studiato molto! Forse quello era già un segno che sarei stato presto su un palco ;-);-)