Al via gli orari pomeridiani

di Valerio Fiormonte

Scuola
Al via gli orari pomeridiani

Non sono giorni facili per il nostro Paese. Nella giornata di domenica si è toccato l’ennesimo triste record di contagi in un giorno: ben 11.705. E’ uscito inoltre il nuovo DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), annunciato in serata dal Premier Giuseppe Conte ed in vigore da lunedì 19.

Dpcm 18 ottobre scuola: cosa cambia?

Nessun cambiamento particolarmente rilevante, eccezion fatta per una maggiore diversificazione degli orari scolastici: c’è stato l’invito, infatti, a gestire meglio i turni per le classi sia per gli orari di ingresso che per quelli di uscita. E’ consigliato inoltre di aggiungere orari pomeridiani e stabilito l’orario di ingresso minimo alle 9 di mattina.

DAD

Per quanto riguarda la DAD (Didattica A Distanza), il premier ha affermato che le istituzioni scolastiche di secondo grado possono organizzare la didattica digitale, in maniera complementare alla didattica in presenza, in caso di situazioni critiche e di particolare rischio relativamente a determinati contesti territoriali.

In ogni caso, suddette modifiche vanno segnalate al Ministero dell’Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie. La DAD è stata in questa settimana oggetto di un acceso dibattito tra le Regioni e la Ministra della Scuola, Lucia Azzolina.

La rivolta campana

Ha generato un mini terremoto la presa di posizione del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha effettivamente chiuso tutte le scuole di ogni ordine e grado con una ordinanza il 15 Ottobre: le reazioni sono state diverse, con numerosissime proteste da parte delle famiglie campane ed un immediato ricorso al TAR della Campania da parte del mondo scolastico, in cui si chiede la rimozione dell’ordinanza in quanto da un lato rende “impossibile attendere alle proprie attività professionali, dovendo assistere i propri figli” e dall’altro “lede il diritto all’istruzione”. Il giorno dopo, De Luca ha riaperto gli asili, concedendo il rientro in classe ai bambini fino ai 6 anni.

Dura la replica della Ministra Azzolina, che parla di “decisione gravissima, profondamente sbagliata ed inopportuna” e di “accanimento” da parte del Presidente: inoltre, stando alle parole della Azzolina, nel primo giorno di chiusura i ragazzi si sono riversati nei centri commerciali, per strada e nei negozi, creando assembramenti.

Scuola e trasporti

Nell’incontro con le Regioni di domenica mattina, la Ministra ha sottolineato che il problema dei trasporti non deve essere imputato alla scuola: attraverso i diversi orari di ingresso, decisi autonomamente dai singoli istituti, “la scuola ha già contribuito a decongestionare i trasporti. Ora si agisca anche su altri settori”.