Una madre troppo sincera, Marina Viola, ha scritto un libro di cose sessuali. Lo ha fatto per le figlie!
Educazione sessuale. A chi tocca? A chi devono chiedere gli adolescenti? A chi bisogna rivolgersi, e da chi si può imparare come si fa, o almeno come si dice? Spesso si fa da soli, per tentativi, prove ed errori. A volte se ne parla con gli amici, ma più per vanto o per gioco. Dagli amici in realtà sulle questioni di sesso nessun aiuto, al massimo qualche ansia in più!
Le lezioni più importanti, significative e dissacranti forse oggi arrivano da serie tv come Big Mouth, i Simpson del sesso, un cartone animato statunitense, manualetto perfetto di questioni sessuali (il tuo pisello più piccolo di quello del tuo compagno, le prime mestruazioni, il mostro degli ormoni che t’impone di masturbarti nelle situazioni più scomode…), con titoli degli episodi degni dei capitoli di un libro scientifico:
Anche le ragazze si arrapano
Eiaculazione
Requiem di un sogno erotico
…oppure la fortunata serie Sex Education, che affronta brillantemente e con attualità (vista da qua con avanguardia addirittura!) tutte, ma proprio tutte, le possibili combinazioni sentimentali e sessuali. Certo, Sex Education è lontana mille miglia dalla nostra realtà quotidiana italiana fatta prevalentemente di famiglia solo se etero, amore solo se etero, sesso solo per amore e procreazione soprattutto se sei femmina e ti permetti di voler godere e basta. Quelle raccontate da Sex Education sono realtà spesso lontanissime, ma questioni molto vicine a tutti quelli che entrano nella pubertà.
E quindi con chi tocca parlare di ‘sto sesso in modo utile come solo le serie tv ora riescono a essere? Escludiamo vi prego i professori, hanno già un sacco di cavoli. Abbiamo poi detto che gli amici essendo dei pari portano disinformazione totale. I genitori? Oddio no! Pensa che imbarazzo. Pensa per esempio all’imbarazzo di Sofia ed Emma, le figlie di Marina Viola che ha pensato bene di scrivere un libro “Loro fanno l’amore (e io m’incazzo)” in cui ripercorre la sua educazione sessuale per tentare di non sbagliare con le sue figlie.
Va detto che Marina, Sofia ed Emma, insieme al fratello Luca e al papà Dan, vivono negli Stati Uniti, quindi sono già un po’ ai livelli di una serie tv: quando per esempio Sofia annuncia a tavola di essere di genere non binario, cioè di non sentirsi né una femmina né un maschio, per cui avrebbe gradito che anche in famiglia venisse usato per lei il pronome di genere neutro they (loro), perfino in sua assenza. E comunque continuano a piacerle i ragazzi… Sai in Italia, in una famiglia media che urla! Che pianti! Che schiaffoni! L’Italia in genere insegna che se hai questioni sessuali o di identità sessuale? ZITTO e soprattutto ZITTA!
La verità che ci porta Marina è che in Italia come negli Stati Uniti i ragazzi, molto più informati e forse più sicuri di un tempo, sono anche molto disorientati dalla disinvoltura con cui il sesso è diventato accessibile. E allora nascono tante domande e una importante questione: è giusto che i genitori intervengano in una sfera così intima dei figli? Marina mette a confronto la sua educazione sessuale, di quando per esempio la mamma le spiegò che i figli si fanno quando “il pisello entra dentro la michetta e ci lascia un seme. Poi la donna, se vuole, può tenerlo in un sacchetto che si chiama utero. Il seme cresce e quando, nove mesi dopo, diventa un bambino, esce sempre dalla michetta”. Marina insomma ci prova e con questo spassoso, ironico, divertente e acuto libro condivide l’esperienza vissuta per avere, meglio di un saggio specialistico, delle risposte anche un po’ goffe da dare ai figli.
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