Fast Animals and Slow Kids: Fumetto e intervista

di L'Alligatore

Le Smemo Interviste
Fast Animals and Slow Kids: Fumetto e intervista

Un altro fumetto dell’editore BeccoGiallo con protagonista una giovane band dell’attuale scena indie. Scena indie che ha conquistato molto pubblico negli ultimi anni, proprio con gruppi come questo: sono i Fast Animals And Slow Kids, da Perugia, come dicono all’inizio di ogni loro concerto.
Sono loro i quattro protagonisti del graphic novel Come reagire al presente: i FASK stanno andando a suonare in un posto fuori mano a bordo del loro furgoncino. Solo loro, gli strumenti e il furgoncino. Una situazione minimale dalla quale scaturiranno cose strane, scazzi, perdita delle bacchette della batteria, il furgoncino che si rompe, il concerto che si allontana, qualche litigio. C’è un demone che cerca di prenderli? Sembra…

Quarto volume della serie Unplugged, è secondo me il più bello del mazzo. Proprio un bel volumone cartonato, ben curato, con una storia in bianco e nero/colore, più ottimi inserti: grandi foto a colori, testimonianze dei FASK, una breve ma corretta biografia, la copertina disegnata da Davide Toffolo. Soggetto e sceneggiatura di Lorenzo La Neve e Giacomo Taddeo Traini, disegni di Giacomo Taddeo Traini, Mattia “Drugo” Secci, Alesandro Marsili, Zeno Colangelo, Jacopo Starace.
Ho chiesto ai FASK di parlarmi di questa esperienza.

L’intervista a Fast Animals and Slow Kids

Come è nata e da chi l’idea di fare un fumetto con i FASK protagonisti?
L’idea è partita da Beccogiallo, la casa editrice del fumetto, che avendo da poco inaugurato una collana di graphic novel a tema musicale intitolata “unplugged”, era alla ricerca di storie interessanti da raccontare. Noi quattro avevamo una vaga idea di voler trasformare in racconto il nostro percorso musicale, ma è sempre rimasta allo stato embrionale o al più come battuta fra noi.
A rendere tutto reale sono stati in primo luogo gli autori, mettendo in piedi una storia “on the road”, già molto aderente alla realtà FASK, che poi grazie anche alle chiacchiere con noi si è arricchita di dettagli fedeli alle dinamiche di band e alle nostre quattro personalità.

Come sono stati scelti i giovani fumettisti e come avete collaborato con loro?
Abbiamo ricevuto da Beccogiallo una lista di possibili disegnatori con i quali già collaboravano.
Siamo stati fortunati a trovare sei artisti validi e siamo rimasti affascinati dall’idea di avere diversi stili di disegno che scandissero le varie parti e i mood della storia e che la inquadrassero da diverse prospettive.
Capitolo a parte poi è la copertina realizzata da Davide Toffolo, per noi un pezzo di cuore sia come musicista che come illustratore.

Soddisfatti di Come reagire al presente? Cosa di più?…o di meno.
Partiamo dal fatto che non risponderemmo mai di essere insoddisfatti per puri motivi promozionali, ma scherzi a parte: siamo contentissimi del risultato finale.
Ci è sempre sembrato di non poter essere all’altezza dell’essere protagonisti di un libro, o meglio, che il nostro percorso non fosse così interessante. Invece BeccoGiallo è riuscita a farci comprendere grazie alla loro visione dall’esterno il valore di ciò che abbiamo costruito noi quattro in dieci anni di musica insieme.
Leggendo le pagine del libro ci sembra di aver vissuto davvero quelle scene. Per quanto sia una storia di base fantasiosa, è basata su aneddoti e situazioni così reali che la fa somigliare a una qualsiasi giornata della vita da tour, demoni volanti a parte. SPOILER.

Ci sarà un seguito a questo libro? … magari con i FASK trasformati in cartone animato?
Chi lo sa, ad oggi non ne abbiamo idea, un cartone animato ci sembra quantomeno ambizioso ma magari ci ritroviamo qui l’anno prossimo a parlare del nuovo lungometraggio animato sui FASK appena uscito.
Detto ciò, siamo davvero grati a Beccogiallo per averci dato l’opportunità di realizzare questo progetto, di averci dato linfa vitale in un momento in cui la nostra attività era praticamente paralizzata, permettendoci di confrontarci con qualcosa di nuovo. In questi giorni stiamo andando in giro per l’Italia a presentare questo libro e rivedere le facce della gente e suonare, seppur in una forma diversa da quella alla quale siamo abituati, è un’emozione che ci è mancata da morire.

Come se la passa la musica dopo il lockdown? Come reagire al presente?
Per forza di cose il nostro settore è probabilmente il più colpito da questa crisi, senza una reale prospettiva di ripresa almeno per il momento. Oggi i dischi se non sono sostenuti da dei tour non sono sostenibili economicamente nella maggior parte dei casi. Per una band come noi poi è sempre stata imprescindibile la dimensione dei live e non ci era mai successo di farne a meno per un anno. Senza parlare della crisi nera in cui versano i locali di musica dal vivo tra chiusure forzate e gravi difficoltà economiche.
Saremo poi l’ultimo settore a poter ripartire, per questo è particolarmente dura.
Come reagire a tutto questo? Difficilissimo a dirsi. Nel nostro caso la risposta è la stessa di sempre: suonando, passando ore in sala prove con i propri amici, scrivendo pezzi nuovi, immaginandosi come saranno suonati dal vivo e tenendosi pronti per quando tutto questo sarà di nuovo possibile, vivendo come se si dovesse ripartire domani.