La generazione Zero va alle urne

di Alessia Gemma

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La generazione Zero va alle urne

Duemila. In Italia viene approvata la legge sulla Par Condicio. In Spagna vince il conservatore Aznar. Negli USA il conservatore Bush. In Russia Vladimir Putin. Musica: al primo posto delle classifiche italiane c’è Squerez dei Lunapop. Muoiono Craxi, Bartali e Gassman padre. Nella televisione italiana fa capolino il Grande Fratello. I film più visti al cinema saranno Se scappi ti sposo, American Beauty e Tarzan. Il tema del diario Smemo è “Quello sporco ultimo mito”: pare che i ragazzi abbiano imparato a non sopravvalutare le parole mito, logo e potere. Si comincia a uscire piano dai grandi marchi sineddoche e a gennaio viene pubblicato No Logo di Naomi Klein, che ci prova alla grande ma verrà sconfitta anni dopo nell’intento no global dalle Chiareferragni. È l’anno del condono universale dei peccati, il Grande Giubileo del 2000 annullerà tutto e la mia coinquilina universitaria di CL parteciperà con convinzione e spirito cattorock lanciando il reggiseno nella folla di Papaboys. Tanto era peccato annullato, tanto era un piccolo peccato perché aveva la seconda scarsa.

In questo anno tondo tondo, con tre palle, l’inizio di un altro millennio, la prima a nascere in Italia a mezzanotte esatta è Franca Viviano, di 2,5 chili, a Palermo. Un secondo dopo arrivano Matteo Pezzimenti a Roma, Xuelan Chan a Bologna, Alessia Riga a Sambenedetto del Tronto. E poi, nel primo minuto del 2000, a Catania Gianluca Carbone e a Milano Andrea Grassi. Simone Buccinelli, di Desenzano del Garda, vincerà addirittura un oggi fantascientifico premio nascita di due milioni di lire.

Duemiladiciotto. Franca, Matteo, Xuelan, Alessia, Gianluca, Andrea e Simone compiono 18 anni. Potranno guidare, guardare i film vietati ai minori che tanto non esistono più perché youporn… e potranno per la prima volta votare, saranno i primi nuovi elettori di quest’anno alle politiche del 4 marzo. La generazione Zero va alle urne! Scenario: il nuovo più nuovo sarebbero i FutureDem, la rete giovane del PD, che è come dire Beverly Inps. Il Movimento 5 stelle è ormai una realtà politica e non più uno scherzo di un comico burlone. Per la generazione Zero la memoria non arriva neanche a Beppe Grillo. Figuriamoci se stanno a pensare a Mussolini o a Hitler… e infatti in tanti abbracciano Blocco Studentesco, quelli di Casa Pound, i fascisti. 
Generazione Zero, come zero politica?

Ma io ancora spero e credo in un barlume di coscienza politica e di resistenza utopica immaginando così l’ingresso al seggio elettorale del primo diciottenne il 4 marzo: scuola sgarrupata, arrivo dello Zero di cui sopra con andatura scazzata, piglio sessantottino del vecchio scrutatore che nello stesso anno si vede il sogno rivoluzionario compiere 50 anni e frantumarsi su questo nuovo arrivato e all’improvviso un suono che unisce generazioni e ci riparla di politica in modo moderno e concreto: un grande e grosso rapper della periferia che in quindici secondi di musical.ly mima velocissimamente questa canzone, piangendo:

Apriamo le porte dei manicomi, delle prigioni, dei licei e dei nidi d’infanzia 

Consumate di più, vivrete di meno

Contro i sensi vietati, le strade del possibile

Corri compagno, il vecchio mondo ti sta dietro

Diamo l’assalto al cielo

Vietato vietare

Fascisti, borghesi, ancora pochi mesi!

Fate l’amore, non fate la guerra

 Il padrone ha bisogno di te, tu non hai bisogno di lui

Immagina

La fantasia al potere!

La vita è altrove

Le barricate chiudono la strada ma aprono la via

L’estate sarà calda!

Lotta dura, senza paura

Mettete fiori nei vostri cannoni

Non comprare la tua felicità. Rubala

Non rivendicheremo niente, non chiederemo niente.

Noi prenderemo, noi occuperemo.

Pagherete caro, pagherete tutto

Se non cambierà, lotta dura sarà

Siamo realisti, pretendiamo l’impossibile.

Sotto i sampietrini c’è la spiaggia

Una rivoluzione non si vota, si fa

Non è che l’inizio. La lotta continua.