
Mercoledì è stato il primo giorno ufficiale in cui per presentarsi all’interno di un edificio scolastico il personale docente e non era tenuto a presentare la certificazione Green Pass. Vediamo come funziona e quali sono le conseguenze per chi non rispetta l’obbligo.
Green Pass: cos’è?
Il Green Pass è una certificazione che garantisce o di non essere un soggetto attualmente positivo al Covid-19 o di essere vaccinato.
Ci sono tre modi per ottenere la certificazione verde:
1) aver completato il ciclo vaccinale o essere nel periodo di attesa tra prima e seconda dose (per cui si ottiene un Green Pass provvisorio);
2) essere guarito dal Covid-19 da massimo 6 mesi;
3) aver effettuato un tampone, rapido o molecolare: il controllo tramite tampone è valido poi per 48 ore.
Non è accettata nessun’altra forma di certificazione, come certificati medici o autodichiarazioni.
Green Pass nelle scuole: l’obbligo per il personale scolastico
Al fine di garantire una maggiore sicurezza all’interno delle scuole, che ricordiamo essere state tra i maggiori focolai durante lo scorso anno con continue chiusure e riaperture, è stato disposto dal Ministero della Salute l’obbligo di Green Pass per il personale scolastico, docente e non.
Cosa succede al personale scolastico che non presenta il Green Pass?
Se un docente o un impiegato ATA non presenta il Green Pass, non può entrare nell’edificio scolastico.
Il controllo della certificazione, infatti, avviene all’ingresso di ogni istituto; se un componente del personale scolastico, non presentando il certificato, non entra a scuola per 5 giorni consecutivi (con assenza ingiustificata), scatta immediatamente la sospensione.
Controllo del Green Pass: come avviene e come avverrà a breve
Allo stato attuale il Green Pass viene controllato all’ingresso del singolo istituto manualmente tramite l’app di Verifica C19, che tramite l’inquadramento del codice QR sulla certificazione restituisce tre possibili schermate:
verde, il certificato è valido per tutti i paesi UE ed il lavoratore può entrare;
azzurro, il certificato è valido solo per l’Italia ma il lavoratore può entrare;
rosso, il certificato non è valido o è scaduto ed il lavoratore non può entrare.
Si è in attesa dunque che venga rilasciato, entro il 13 Settembre, un sistema più rapido ed automatizzato: un’app che consentirà la comunicazione immediata tra segreteria scolastica tramite il SIDI (il sistema informativo presente nelle scuole) e la Piattaforma nazionale Digital Green Certificate.
In questo modo sarà possibile sapere in tempo reale ogni mattina chi potrà avere accesso all’edificio scolastico e chi invece non avrà rispettato il requisito della certificazione.
Green Pass e docenti: i primi problemi
Nel primo giorno di riapertura delle scuole non è mancato il problema dell’ingresso con alcuni componenti del personale scolastico che si sono presentati senza Green Pass (considerando anche che circa il 9,5% non si è ancora vaccinato):
in Toscana e in Friuli Venezia Giulia una decina di docenti non sono potuti entrare nell’edificio non avendo la certificazione;
a Torino è stato negato l’ingresso a due professori che si sono presentati con una certificazione medica non valida;
a Milano sono state rimandate a casa due educatrici, di un nido e di una scuola dell’infanzia.
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