Guido Catalano torna al romanzo con Tu che non sei romantica, una storia piena di baci, di poesia, di gatti, di sguardi, ma anche di guerra e di paura, di sesso e di magia.
Di questo libro (se vuoi acquistarlo, clicca qui) voglio elogiare la leggerezza, non nel senso di peso specifico dell’oggetto che comunque è performante: ha la copertina morbida, può stare in borsa, nello zaino e nel cestino della bici anche un po’ piegato. La leggerezza di questo libro sta nello stato d’animo che t’infonde: ti calma, come un cioccolatino dopo cena, come un caffè dopo pranzo, come una carezza sul collo mentre stai passeggiando con chi ami.
Questo libro non si spara le pose, non vuole essere un pesantone, non gliene frega niente di farti capire che è scritto bene. Questo libro parla d’amore e sfighe d’amore in modo superficiale nel senso che ci vola sopra e ti fa le bollicine nel naso come un bicchiere di acqua tonica.
Questo libro ti viene incontro, è come un amico quando non hai voglia di gravità: ha i capitoli brevissimi, dopo venti minuti di lettura puoi già dire tutto soddisfatto di essere al capitolo 20.
Questo libro non si prende sul serio, non ambisce allo Strega, vuole solo essere letto. Questo libro è come una chiacchiera breve e brillante quando meno te l’aspetti.

al Teatro Elfo Puccini di Milano
Questo libro nella libreria di casa sta bene tra Buzzati e Cazzabubbolo (che non so chi sia ma viene dopo Catalano in ordine alfabetico).
Questo libro non ha pretese, come una storia d’amore importante.
Giacomo Canicossa, poeta professionista vivente, di donne ne ha già perse due: Agata, che tre anni fa è partita per le Lontane Americhe, e Anna, che se n’è andata da dieci giorni e gli ha lasciato soltanto una pianta di ficus. Certo, il lavoro va bene: ha un contratto con una Grande Casa Editrice, una editor pazza che lo chiama giorno e notte e un romanzo segreto ad alto tasso di romanticismo con cui spera di vincere il Premio Strega. Ma che senso ha il successo quando manca l’amore? La solitudine è tale che Giacomo inizia a soffrire di allucinazioni: nel suo salotto è comparso un bambino in pigiama, con grandi occhiali e una strana passione per la chimica, che si nutre solo di pizza e Nesquik. Insomma, c’è di che preoccuparsi. Ma Giacomo sa che per tutti i problemi c’è una soluzione infallibile: la fuga. Così scappa a Roma, sedotto dal mondo dorato del cinema, e cerca di dimenticare Anna avventurandosi negli abissi di Tinder… Dopo il successo di “D’amore si muore ma io no”, Guido Catalano torna al romanzo con una storia piena di baci, di poesia, di gatti, di sguardi, ma anche di guerra e di paura, di sesso e di magia. E amore, ovviamente: di amore ce n’è così tanto che perfino tu – proprio tu, tu che non sei romantica – non riuscirai più a farne a meno. Altrimenti, che razza di storia sarebbe? (Da Rizzoli)
Questo libro poi è cool, come la musica indie: dice quello che gli pare, con la metrica accazzo, la voce un po’ stonata e facendoci sentire tutti più profondi e sensibili, ma senza impegno. Questo libro forse andrebbe cantato!
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