Il mondo dei videogame è alla disperata ricerca di nuovi giochi – o meglio di nuovi modi di giocare, perché ormai si è capito che i videogame non sono più solo roba da bambini, e che potenzialmente tutti potrebbero essere gamer, e quindi clienti paganti per le case di produzione.
Per questo, si fa a gara a chi se ne esce con le idee più strane e dicìverse. Tipo. Quelli di Blackbird interactive, una software house canadese, hanno deciso di fare un gioco spaziale, ma non basato sulle battaglie tra astronavi o sui marine spaziali, bensì sugli sfasciacarrozze. Che in questo caso ovviamente non sfasciano carrozze né automobili, bensì detriti spaziali.
Benvenuti dentro il mondo di Hardspace Shipbreaker.
Il futuro fa schifo, il lavoro anche
Hardspace Shipbreaker ci dice che, tanto per cambiare, il futuro farà abbastanza schifo. Tra l’altro siamo anche portati ormai a pensare che queste storie distopiche fantascientifiche abbiano buone probabilità di avere ragione, ma speriamo di no. Detto questo, in Hardpsace Shipbreaker scopriamo subito che – come da tradizione distopica – la vita sulla terra fa schifo e il lavoro si trova nello spazio. Ma anche nello spazio il lavoro non è un granché: infatti noi siamo un uomo o una donna che ha un enorme debito con una mega-corporation e per ripagarlo deve lavorare tipo schiavo come sfasciazarrozze spaziale. Siccome l’azienda non ci tiene molto ai lavoratori, il lavoro non è che sia granché sicuro. Siete nello spazio a smontare (a mani) queste mega-astronavi, e la probabilità di prendervi in faccia un pannello da due tonnellate, oppure di finire l’ossigeno della tuta spaziale, non è per niente remota. Il bello però è che visto che i rischi sono tanti, quando poi riesci a portare a casa la pelle e anche a fare due soldi per la famiglia, cresce anche la soddisfazione.
Troppe metafore?
Certo, ti rimane un po’ quell’inquietudine di fondo: cioè, sei un operaio che per l’azienda non ha valore, rischi la vita per due soldi e ti trovi a far fronte a compiti ripetitivi e poco gratificanti. Quindi dovete un po’ vedere voi se vi sembra una metafora depressiva, oppure in qualche modo catartica. Il gioco per fortuna è divertente, e anche mega ironico, il che aiuta sempre. In Hardspace Shipbreaker, e anche nella vita.
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