
Questa è la storia di Abdallah di Beirut, del quarto tono e di Zeina e le sue due lingue madri. Questa è una piccola storia di coabitazione e contaminazione di culture. Questa è una piccola storia di una famiglia, di un viaggio, di un’amicizia.
Beirut, anni 60. Abdallah, pianista, accordatore e parente dell’autrice di questo meraviglioso racconto. Abdallah è soprattutto l’inventore del piano orientale, l’unico pianoforte al mondo ad avere avuto il quarto tono.
Sulla tastiera di un pianoforte, l’intervallo minimo tra due tasti corrisponde a un semitono, ma Abdallah pensava alle melodie orientali. Nella musica orientale l’intervallo più piccolo è il quarto di tono e quindi non si può suonare una melodia orientale con un quarto di tono ma Abdallah ci riuscì, senza modificare l’aspetto del suo piano…
La storia di questo strumento è strettamente legata alla storia familiare dell’autrice Zeina Abirached, nel Libano travolto dalla guerra civile.
Beirut-Parigi-Beirut-Parigi… anni 2000. Zeina, nipote di Abdallah, una “franji cucu” un cucù francese, come si dice in arabo per indicare ironicamente chi parla francese. Ragazza libanese che non parla bene l’arabo perché è la lingua della guerra, delle brutte notizie, e comincia a parlare solo il francese, che diventerà poi a Parigi la sua lingua, con qualche parola araba… Un delicato racconto del rapporto dell’autrice con le sue lingue madri.
“Chi sono io? È una domanda che lascio agli altri. Io sono la mia lingua.” Mahmoud Darwish
Un racconto doppio, tutto in bianco e nero, come era per Zeina la lingua francese: “in quegli anni, in Libano, i lettori VHS erano calibrati per il sistema colorimetrico americano. Le immagini delle nostre videocassette francesi apparivano in bianco e nero. Così, per molto tempo, ho associato la lingua francese al bianco e nero.”.
Una delicata metafora di conciliazione tra Oriente e Occidente raccontata da una delle voci femminili del fumetto mediorientale.
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