Musica nuova per far passare l’autunno 2

di L'Alligatore

News - Recensioni

Quello del 2020 è un autunno freddo nei fatti, ma possiamo trovare ancora un po’ di calore nella musica. Ecco una selezione di novità indie italiane selezionatissime, per staccare le orecchie dalle preoccupazioni del mondo. (Parte 2 – Qui la parte 1)

Michele Mud – L’amore non ha ragione

L’amore non ha ragione di Michele Mud è un disco pieno di ottimismo, anzi direi di più: joie di vivre. Il riferimento musicale più vicino del cantautore lombardo sembrerebbe Jovanotti, sia nei testi, sia nella forza coinvolgente della musica. Guardate/sentite il singolo che ha dato il titolo all’album e capirete cosa intendo. Del resto lo stesso Mud ha pensato a tutto un disco basato su sentimenti positivi, centrato sull’amore. Ottimo intento, che poteva cadere nella banalità delle solite rime, invece secondo me ha saputo evitare certi luoghi comuni, portando a casa un disco onesto, sulla scia della sua musica prima con i Terzobinario e ora solista. Molti ospiti del pop-rock italico “importante”, da Tommaso Cerasuolo a Omar Pedrini e a Enrico Zapparoli dei Modà, e poi Elia Garutti, Rossana Carraro, e la Banda Rulli Frulli (progetto di musica, integrazione e riutilizzo creativo dei materiali di recupero di Finale Emilia).

Malarima – In equilibrio

Rock targato Italia quello dei Malarima, che con In equilibrio sono alla loro seconda prova in studio (ma non sono di primo pelo, essendo attivi dai primi anni ’90). Il quartetto toscano, due chitarre, voce/basso e batteria, mostra di conoscere bene il rock degli ultimi cinquant’anni, dai Velvet Underground/Lou Reed ai Dream Syndicate/Steve Wynn fino anche ai loro conterranei Litifiba e al grunge. Sia nei suoni, sia nei testi, si riscontrano riverberi di vecchio buon rock, ben digerito e rielaborato. Il cantato in Italiano conquista per la giusta crudezza di certe scene (“Mentre Firenze riempie le sue tasche/ti cerco e non so più quello che voglio” del bel pezzo iniziale per esempio), ed è sempre buona cosa riportare i testi. Testi tra sogno e realtà, confini da conquistare, un futuro incerto sia nei sentimenti sia nella società. Senza citarlo, si sente una società in lockdown permanente, raccontata a volte con ironia e disincanto, rimanendo proprio in equilibrio, come nell’onesto indie-rock che ha dato il titolo al disco.

Northway – The hovering

Doveva uscire a marzo 2020 The Hovering, secondo album dei Northway, band bergamasca di autentico post-rock, ma il lockdown l’ha ovviamente stoppato, quindi è uscito a settembre. Credo che abbia giovato, perché è un album più autunnale, contemplativo, brumoso, non me lo vedevo a primavera. Sei strumentali per trentasette e rotti di musica che si ascoltano come un flusso di coscienza. A tratti indolente, a tratti epico, nel senso morriconiano del termine, acidulo con pieni e vuoti, le due chitarre sempre presenti, ma non ingombranti. Bello il dialogare tra il piano e la sezione ritmica nel pezzo dilatato/dilatante che chiude il disco (“Deep Blue”, s’intitola, forse il mio preferito tra i sei). Paragonati a molti, a me ricordano i Thin White Rope, ma può essere perché ho una fissa per il gruppo di Kyser e Kunkel. Produce I Dischi del Minollo, label autenticamente alternativa che non se la tira.

Carla Magnoni – Cento passi avanti

Altro disco decisamente autunnale è Cento passi avanti della toscana Carla Magnoni. Un esordio ben impostato, dalle parole ai suoni, fino al modo di presentarsi. Le parole prima di tutto, con testi da mandare a memoria, capaci di affrontare diverse tematiche importanti con soavità. Dalla violenza sulle donne al dramma dei barconi con gli immigrati, dalle storie d’amore alla predilezione per l’autunno, dalle peculiarità femminili a discorsi umanitari. Detto così sembrano cose forse pesanti, ma lo stile, il modo di cantare dando senso alle parole, e poi il buon congegnarsi tra cantato, pianoforte, archi, fisarmonica, chitarre e l’elettronica, ha creato un prodotto davvero buono. Un esordio maturo, anche perché la Magnoni lavora in campo musicale da anni (è pianista e voce del quartetto No Smoking Band) e ha saputo attorniarsi di ottimi collaboratori per fare “Cento passi avanti”.