Maledetta Dopamina

di L'Alligatore

Recensioni
Maledetta Dopamina

I Maledetta Dopamina sono un autentico power-trio lombardo, all’esordio con questo omonimo disco. Ben due batterie e un basso, tanto per dirvi quanto siano power-trio, più uno stuolo di label della scena veracemente e voracemente alternativa: dalle più note Dischi Bervisti e Dischi del Minollo, alle più di nicchia Moquette Records e Koe Records.

Otto incisivi brani quasi elusivamente strumentali dall’iniziale “Brotos” dalla splendida progressione e dal ritmo battente, al finale rilassato/rilassante dal titolo ironico di “Titoli di coda”. In mezzo il perfetto indie-vegan-rock “Toro sedato”, con i fondamentali viole e violini di Nicola Manzan, l’ipnotico e acido “Preludio”, con l’innesto di un sinth a rendere più elettronico il tutto, e “Putamen”, brano che si stacca dagli altri per una sorta di cantato, con suoni più acidi sui quali si può improvvisare una danza macabra.

Citano esplicitamente Majakovskij nell’interno di copertina, dividono il palco con Bologna Violenta e Mombu, hanno come riferimenti internazionali Melvins, The Jesus Lizard, Queens of the Stone Age e Zu. Per me, potrebbero essere i nuovi One Dimensional Man, se trovassero il loro Pier Paolo Capovilla a gridare/sudare/saltare sul palco…