Matteo Romano: “Sempre disposto a passare i suoi appunti!”

di Irma Ciccarelli

Le Smemo Interviste

Avete già ascoltato il singolo di Matteo Romano? Si intitola Concedimi e ha superato già i 2 milioni di ascolti su Spotify, raggiungendo anche la #2 della Top 50 – Italia, in meno di una settimana dalla sua pubblicazione!

Sicuramente, per gli amanti di Tik Tok non è una novità in quanto Matteo ha raggiunto quasi 300mila follower e 3.4 milioni di Mi piace, conl’hashtag #unultimoballo ha generato più di 2 milioni di views! Non solo, anche su Instagram i numeri fanno ben sperare con oltre 41mila follower e 1.7 milioni di visualizzazioni su YouTube per il videoclip non ufficiale.

Ma basta parlare di numeri…ecco cosa ci ha raccontato in questa intervista!

Concedimi è il titolo del tuo singolo di debutto ed è nato durante il periodo del lockdown. Hai scelto di raccontare la speranza che l’altra persona possa ricambiare i propri sentimenti. Come mai proprio questa trama? Da cosa sono nate queste tue parole?

La canzone ha un testo molto introspettivo, rimanda a un insieme di emozioni che stavo provando in quel periodo, che penso siano tipiche di molti ragazzi della mia età, quando non si è corrisposti in amore. Le parole sono nate da un testo scritto da un mio amico che mi ha aiutato nella stesura del brano. La canzone parte dallo scenario di una persona che aspetta alla porta un mazzo di fiori, ricevendo però, alla fine, solo le spine.

Concedimi sta riscuotendo molto successo sulle diverse piattaforme social. Secondo te, come mai?

Penso che la fonte del seguito di Concedimi sia data dal fatto che molte persone si possano ritrovare in queste emozioni e di conseguenza in ciò che ho scritto.

Quali sono, artisticamente, ad oggi, i tuoi punti forza su cui “scommettere”, lavorare e migliorare?

Mi piace pensare che uno dei miei punti forza sia la mia voglia di fare e il bisogno di esprimermi attraverso la musica e i miei testi. Sicuramente punto a migliorare nella composizione, cercando di diventare più versatile.

Sei un artista che sta dedicando parte della sua vita allo studio della musica, del canto e non è una cosa scontata. Quanto è importante lo studio? Cosa pensi ti possa dare di più?

Credo sia fondamentale in un ambiente competitivo come quello della musica avere alle spalle una buona base di studio e di conoscenza delle proprie capacità in modo da poterci lavorare e migliorare.

Chi sono i tuoi riferimenti musicali? C’è qualche artista a cui fai riferimento nel canto, nella scrittura?

I miei riferimenti musicali sono, primi fra tutti, Levante, artista che apprezzo tantissimo sia nella scrittura che nella delicatezza e Frah Quintale, uno dei miei cantanti preferiti.

Suoni la chitarra e le percussioni: come mai questa scelta? Cosa ti ha spinto verso questi strumenti?

In realtà l’unica esperienza che ho avuto con la chitarra è stata da piccolo in seconda elementare e con le percussioni durante le medie…quindi direi che non sono il mio punto forte! Suono però da un paio d’anni il pianoforte ed è quello che mi ha permesso di iniziare a comporre le prime melodie e approcciarmi al mondo della scrittura.

Che tipo di studente sei alle superiori?

Diciamo che sono il solito studente abbastanza perfettino che ci tiene ad avere una buona media, ma che è sempre disposto a passare i suoi appunti

Quest’anno affronterai la maturità: sai già qual è l’argomento della tua tesina? E perché hai scelto questo?

Purtroppo quest’anno, vista la situazione attuale, non si sa ancora niente delle modalità con cui si svolgerà la maturità.

Condividi con noi tre brani (non tuoi) che stai ascoltando tantissimo ultimamente?

Walked through hell di Anson Seabra, 18 anni di Ariete e Nse Vedemo Mai di Gianni Bismark