Napoli Juventus

di Luca Maria Palladino

Storie di Smemo
Napoli – Juventus

Era di sabato sera. La coinquilina mi parlava fitto fitto mentre l’arbitro Orsato fischiava l’inizio della partita. Non riuscivo a smarcarmi dalla marcatura delle parole burocratiche, che vidimavano i discorsi di economia della casa mentre l’arbitro Orsato lasciava correre. Mi domando se con gli arbitri che vanno in giro adesso, un numero 10 vecchia scuola avrebbe lo stesso impatto sulla partita. Attualmente nel campionato italiano si arbitra all’inglese, ossia il gioco viene interrotto solo se è chiaramente fallo. Insomma: si lascia correre. Finalmente il calcio ridiventa uno sport di contatto, virile, maschio. Cosicché, la faccia dell’avversario ad un centimetro dal proprio collo del piede diventa un’occasione da non farsi scappare. Ci sono certi giocatori che non tirano indietro la gamba neanche se vedono la madonna. Il calcio è portatore di armi impietose.

Ad ogni modo, nell’anticipo della sesta giornata del campionato di serie A, il Napoli ha battuto la Juventus per due reti a uno. La gara l’hanno risolta Insigne e Higuain, gli attaccanti del Napoli, che sembrano fatti l’uno per l’altro; i loro discorsi sono così scuciti che si prova una certa ammirazione nel vederli triangolare. Non si può non essere contenti nel constatare che le cose funzionano a meraviglia tra Insigne e Higuain. Essi riscattano tutte le relazioni della terra andate a male, tutte quelle relazioni incancrenite d’insoddisfazione che costellano il nostro pianeta. Ci dobbiamo tutti quanti rendere grazie ad Insigne e Higuain. Per farla breve, il Napoli ha un attacco da scudetto. Non si può dire la stessa cosa della difesa, che, a mio avviso, è imbarazzante. Anche se il numero 26 azzurro, un certo Koulibaly, che di mestiere fa il difensore centrale, è così volenteroso, così dinoccolato che non può non commuovere i presenti, perfino quelli non dotati di una certa sensibilità. Riconosco che è veramente difficile per il suo allenatore prenderlo da parte e fargli presente che giocare al pallone non è cazzo suo.

Comunque sia, il Napoli ha vinto pur avendo una difesa ballerina. Il Napoli calcio ha bisogno di accattarsi un difensore centrale e non quel Soriano, centrocampista con il vizio del gol, disperatamente cercato nel mercato estivo e sfumato per un soffio. Pare che i dirigenti del Napoli non abbiano registrato il contratto in tempo utile, ma questa è un’altra storia.

Il Napoli ha vinto soprattutto perché ha un allenatore che si presenta in campo indossando la tuta. Maurizio Sarri è un signore calcisticamente preparato, dall’aspetto semplice, dalle parole misurate e dall’animo umile. Un lavoratore indefesso che ci piace pensare con la coscienza pulita.

Maurizio Sarri ha il dovere di diventare il modello di riferimento, il paradigma, del calcio italiano.

Per quanto riguarda la Juventus, dopo sei giornate di campionato “Repubblica.it”, sezione sport, afferma che è fuori dalla lotta scudetto. Certo, nessuno si aspettava una Juve così lontana dalla vetta della classifica dopo sei giornate di campionato, ma definirla “fuori dalla lotta scudetto” mi sembra così affrettatamente democristiano che non può essere vero. Sembra impossibile che la democrazia cristiana, in Italia, è sempre e dannatamente in voga.