
Un gran disco questo “Sputnik”, per chi ama la vera elettronica e le sue algide atmosfere metafisiche. Musica strumentale, dilatata, ritmica, che ti prende al cervello o non ti prenderà mai. Ispirata a “La ragazza dello Sputnik” di Haruki Murakami, romanzo incentrato sui tre amori dei protagonisti, destinati a non incontrarsi mai, che girano nello spazio siderale come la navicella russa dispersa nel cosmo, vuole essere il primo lavoro di una trilogia dedicata allo scrittore giapponese.
In questo ci sono otto brani, nati dalla pura e semplice improvvisazione, otto brani eseguiti in tempo reale, nudi e crudi (si è utilizzata una loop station e poco altro). Dalla “Mother and Daughter” che apre le danze, tra ipnosi e dolci passioni, alla finale “Crisalide d’aria”, si respira un’atmosfera d’alta montagna, rarefatta e fresca. Pezzo forte è “Do Nascimento”, ironico e doloroso, dopo pigolamenti elettrici si passa al brutale campionamento di televenditori e politici e l’effetto è devastante. Prende molto anche “Sputnik” stessa, con cambi di ritmo e straniante rullare di tamburi, e “Sarin”, con quell’implacabile progressione che ti rapisce e la testa balla con i piedi.
Nevica Noise è il side project di Nevica Su Quattropuntozero, alias Gianluca Lo Presti, musicista di talento e prolifico produttore della scena indi più vera e forte. Come “Sputnik”, disco volante da far girare…
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