
Torna un graphic culto, il diario dell’adolescenza di uno dei padri del fumetto con più disagio: Chester Brown.
«Il memoir minimalista e inquietante di un’adolescenza difficile.» Così la New York Times Book Review scrisse di Non mi sei mai piaciuto. La storia era comparsa a puntate su Yummy Fur, una rivista a fumetti realizzata dallo stesso Chester Brown, cinque capitoli tra il 1991 e il 1993. Chester Brown è ancora oggi uno dei simboli del fumetto indipendente americano.

Nel diario troviamo il principio dell’educazione sentimentale ed erotica un ragazzo del liceo timido e controllato, all’ombra di una madre consumata dalla schizofrenia, in una famiglia media di Montréal degli anni 90.
Questa autobiografia teen, tutta vera, arrivò in Italia nel 1999 e si narra sia stato un libro importante per autrici e autori che in quel momento volevano fare e facevano graphic. Poi per molto tempo non si trovò più se non sottobanco. Ora torna in libreria con Rizzoli Lizard.
La soprpresa, dopo tanti anni, è capire che l’adolescenza è un casino da sempre, per tutti. Un casino per il corpo e la testa di tutti. In Non mi sei mai piaciuto ritroviamo infatti lo scazzo di chi a quell’età vuole stare nel suo mondo. Sono pagine scarne, piene di silenzi, compagni rompiscatole, tette delle amiche, primi amori e prime delusioni, casini in famiglia e rapporti assurdi con i genitori, i dischi cult dell’epoca…

I never liked you descrive un memento traumatico, l’adolescenza e le prime difficoltà, pulsioni e sentimenti con le ragazze: 3 diversi tipi di amore e rapporto.

Francesco Pacifico nella prefazione ci suggerisce che questo libro è il principio di Io le pago, che parla della deriva erotica di Chester Brown da adulto, più estremo ma altrettanto introspettivo… da leggere dopo i 18 anni o di nascosto 😉 e dopo aver letto Non mi sei mai piaciuto.

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