È da poco uscito il nuovo disco di Ottodix, artista a tutto tondo, tra musica, arte visiva e letteratura. S’intitola Entanglement, e vuole essere un viaggio intorno al mondo attraverso i mari, che mettono in connessione, che hanno sempre creato degli intrecci (Entanglement, appunto), tra gli uomini. Esce in un periodo come questo, dove è impossibile spostarsi, a causa di un virus, nato anche dallo sconvolgimento ecologico di Madre Terra. Il disco affronta anche questo argomento, in particolare con il primo singolo Pacific Trash Vortex, che parla del continente di rifiuti che si è generato nel Pacifico, utilizzato come metafora di tutta quella spazzatura digitale prodotta dall’uomo attraverso i social e le fake news.
Smemoranda: Come è nato questo tuo nuovo disco?
Ottodix: “Entanglement”’ è figlio naturale del precedente “Micromega”, viaggio per ordini di grandezze nella materia del cosmo. Ho voluto riproporre un viaggio tematico facendo un focus sulla Terra, stavolta, mantenendo quel sapore filosofico, della ri-scoperta di nozioni e materie che incutevano timore, fascino e rispetto da ragazzi. Materie che andrebbero rivalutate e messe al centro della vita delle società e dell’istruzione, come la geografia e la storia. Dopo la scienza e la fisica, insomma, ho voluto affrontare un viaggio per mare attraverso le mappe, le rotte di esplorazione, coloniali, migratorie umane e animali, aeree e navali, spostamenti di veleni, inquinamento, radioattività, fake news e iper connessione globale, dai satelliti alle reti web, ragionando sul perché ora nel mondo siamo tutti connessi come un unico gigantesco organismo. “Causa-effetto” è il problema attuale del mondo: succede una cosa agli antipodi, in tempo zero te la ritrovi a casa, nel bene e nel male. Quindi un album “didattico” col sapore del vecchio atlante geografico.
Cosa vuol dire?
Entanglement nella fisica quantistica, è il fenomeno che definisce una correlazione tra due particelle separate e allontanate anche a distanze molto grandi, che continuano a interagire istantaneamente (non alla velocità della luce). Questo fenomeno, letteralmente “intreccio o groviglio” presuppone che tutta la realtà esista contemporaneamente e che non sia soggetta allo spazio tempo. Al di là della definizione pignola che la fisica richiede, è l’aspetto filosofico e metaforico, che mi interessa, come artista. Questo fenomeno spiega simbolicamente il lavoro dell’album, diventando simbolo di correlazione tra il singolo luogo e il tutto, come in un unico gigantesco organismo. La piovra (anzi, l’iper-piovra) che ho costruito per la cover dell’album, è un soggetto che rappresenta bene il fenomeno tentacolare dell’iper connessione globale. Sembra anche un minaccioso virus, ma queste sono le coincidenze che fanno speciali certi album.
Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Lo è, togli il forse. Io faccio solo concept album da 15 anni a questa parte, li affronto come dei film. E’ il film d’avventura di un viaggio geografico attraverso gli oceani e le terre emerse, con un itinerario preciso, tra continenti abitati e oceani e regioni polari, alla ricerca del silenzio in mezzo all’iper connessione globale.
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