Pam & Tommy, che storia

di Redazione Smemoranda

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Parla di Pamela Anderson e di suo marito Tommy Lee, che un quarto di secolo fa erano una power couple classica: lui musicista tatuato, lei sogno erotico del pubblico. Quelli ce li abbiamo anche oggi, tipo Machine Gun Kelly con Megan Fox: niente di strano. Però loro hanno avuto la prelazione sul sextape di coppia finito su internet. Sono stati i primi.

Ma partiamo dall’inizio.

Lui è Tommy Lee, batterista dei Mötley Crüe, mitico gruppo hard rock anni Ottanta. Lei è Pamela Anderson, che correva al rallentatore con il costume rosso e il corpo imperlato di leggere goccioline d’acqua, là sulle spiagge californiane di Baywatch.
Lui e lei si incontrano e si innamorano durante un party di 4 giorni che si conclude con il loro matrimonio sulla spiaggia di Cancun. La leggenda dice che si sono sposati così, appena conosciuti e, beh, fattissimi. La madre di Pamela Anderson non gliel’ha mai perdonata, perché non sapeva che la figlia si era sposata: l’ha letto su People Magazine, un giornale di gossip.

Dunque, a tutti nella vita è capitata una serata un po’ strana. Però, insomma… quando ti risvegli col mal di testa, guardi quello che hai fatto, poi dici: ok, abbiamo scherzato, ma adesso cerchiamo di riprendere la vita normale. Ecco, Pamela Anderson e Tommy Lee no: quando sono tornati a un momento di lucidità dopo il matrimonio hanno deciso che andava tutto bene. Stavano insieme, andavano a vivere nella stessa casa, tutto ok. E stando a quello che dicono, erano davvero innamorati. La casa è una bellissima villa a Malibu, quindi tutto bene.
Senonchè il diavolo ci mette la coda. O meglio, l’elettricista.

Tommy decide che la villa ha bisogno di un po’ di ristrutturazione, e quindi si rivolge al signor Rand Gauthier, elettricista e falegname. Che è ben contento di prendere quel lavoro, ma presto si accorge che ha preso anche un cattivo cliente. Perché Tommy Lee sta tutto il giorno a bere, fumare e limonare con Pamela mentre loro lavorano. In più li tratta male, non è mai contento. Finché una mattina si alza e dice, non mi piace come state ristrutturando, siete licenziati, prendo un’altra impresa. di più: prende un fucile, glielo sventola sotto il naso e gli dice di andarsene. I tipi se ne vanno, ma si arrabbiano parecchio, e l’elettricista Rand decide di vendicarsi. Decide che sarebbe andato a rubare in casa a quel ricco ingrato maledetto. Mette in piedi un piano per eseguire il furto, e alla fine riesce a introdursi in casa e a portare via la cassaforte, tutta intera.
Ci troverà dentro gioielli, orologi, tutte le classiche cose che stanno nelle cassaforti, ma soprattutto due cose: un costume da bagno da donna bianco e una cassetta. La cassetta sembrava la cosa meno interessante, e invece sarebbe stata l’unica importante. Quando la vede, Rand non crede ai suoi occhi, ma capisce che quel video di sesso può avere un grande valore. Ricordatevi che stiamo parlando di un momento in cui quella era una delle coppie più paparazzate d’america, ed era un momento in cui con il porno si facevano milioni proprio grazie alla vendita delle videocassette. Niente Onlyfans, ai tempi.

E qui è necessaria una precisazione: il signor elettricista non era solo un elettricista, ma anche un pornoattore. Davvero. Quindi conosceva un po’ di gente del settore, e di lì a poco trova un socio per capire come tirare fuori più soldi possibile da quella cassetta, possibilmente senza finire in galera. In tutto questo, Pamela Anderson e Tommy Lee non si sono ancora accorti che gli hanno rubato la cassaforte. Non è una storia meravigliosa? Fermiamoci un attimo a pensarci sopra. Loro che si sposano dopo 4 giorni che si conoscono, si filmano in luna di miele, litigano con l’elettricista/pornoattore che per vendicarsi gli porta via una cassaforte ed entra in possesso così del più famoso sextape della storia. Non è strano che ci abbiano fatto un telefilm sopra.

Il resto, appunto, si trova su Disney+. Con la precisazione ulteriore che non si tratta – qualcuno l’aveva capito? – di materiale per bambini. Per niente.

Ah, qual è la morale di questa storia? Non fare mai incazzare l’elettricista, ovviamente.