Paolo Meneguzzi: “Siate scienziati!”

di Irma Ciccarelli

Le Smemo Interviste
Paolo Meneguzzi: “Siate scienziati!”

“Nel Silenzio” è il titolo del nuovo brano di Paolo Meneguzzi! Lo avete già ascoltato? E, soprattutto, compreso il profondo messaggio di questa canzone? Eh già, ragazze e ragazzi, a volte dietro il silenzio si nascondono tante cose non dette, non fatte, non provate… è importante sapersi ascoltare quando c’è rumore, sia dentro di noi che fuori!

Ma tranquilli, ci racconta tutto lo stesso Paolo Meneguzzi che abbiamo intervistato per voi! Leggete un po’ cosa ci ha rivelato a proposito del suo percorso di studi e…

La nostra intervista a Paolo Meneguzzi!

Nel silenzio è il titolo del tuo nuovo brano. Qual è la sua storia? Cosa ti ha portato a scrivere queste parole?

Quando tutto suona troppo forte, il punto focale diventa il silenzio. Troppe volte nella mia vita da cantante ho vissuto momenti in cui intorno a me c’era troppo frastuono così tanto che mi chiudevo nel mio silenzio.

In realtà potrebbe esserci tanto rumore nel silenzio. Quali sono ancora i muri da abbattere nel mondo della musica? Cosa non si ha il coraggio di ammettere?

Il muro più grande da abbattere è far capire agli addetti ai lavori che l’arte non è una gara. Può essere popolare o meno popolare, ma il fine è esprimere se stessi non fare una gara. Per questo le arti che non fanno così successo popolare non dovrebbero essere giudicate inferiori alle altre.

Con il passar del tempo, l’approccio con il nostro lavoro può cambiare, per tanti motivi, come la maggior esperienza e consapevolezza di noi stessi. È cambiato il ruolo della musica nella tua vita in questi anni?

Non ho più le stesse ambizioni e non sono malato di successo e di vanità. Ho vissuto il massimo di quello che potevo vivere. Forse, avrei potuto fare ancora di più ma mi basta. Ora è il tempo per la famiglia e per i giovani.

Non solo artista, ma anche ascoltatore. Cosa ti colpisce di un brano al primo ascolto?

Mi colpisce la novità, o l’intento, la sfrontatezza anche delle cose semplici. Il coraggio di essere giudicati. MJ diceva: “Siate scienziati”. Un po’ è anche il mio motto.

Se dovessi iniziare la tua carriera nel 2020, come ti muoveresti? Parteciperesti a un talent? Punteresti sui social? Insomma, cosa fa un emergente Paolo Meneguzzi per farsi notare dal panorama musicale?

Ovvio che percorrerei un talent! Ero uno dei primi prototipi artisti da talent, ma non mi fermerei alla gara: cercherei di proporre la mia arte e la mia espressione come ho sempre fatto. Oltre all’immagine deve esserci anche qualcosa di più profondo. Se non c’è urgenza o necessità di esprimersi, questo lavoro è finto e inutile.

Quali sono, secondo te, i pregi e i difetti della musica di oggi?

Che troppe cose sono senza urgenza, quindi finte e inutili. Tutti coi social credono di poter fare musica diventano individualisti, ma non capiscono che non funziona, poi si chiedono come mai alcuni ce la fanno. E c’è sempre un motivo.

Progetti futuri: questo brano potrebbe far sperare in un nuovo album?

Già mi fa strano, oggi, parlare di album. Esistono ancora? Non credevo agli album nemmeno da ragazzo. Io paragono sempre la musica alla pittura. Fai un quadro, è quello, straordinario, perché devo farne 10?

Che tipo di studenti eri alle superiori?

Non ho fatto le superiori. Ho fatto un apprendistato in Svizzera dove studiavo e lavoravo dopo le medie. In Svizzera funziona così, oltre il liceo puoi fare questo tipo di scuola comunque riconosciuta. Ero un pessimo allievo. Non ricordo di aver mai aperto un libro dopo la scuola. Dopo la scuola cantavo in camera mia e giocavo a calcio.

Hai un ricordo particolare legato al diario di Smemoranda? 

La Smemoranda mi ricorda una delle mie più grandi passioni…… le ragazze:)

Quale frase di una tua canzone vorresti vedere pubblicata sul diario Smemoranda?

“La gente pensa che sia felice perché so fingere. Sono arlecchino, indosso maschere, Metto il trucco e faccio ridere”. Dal brano Arlecchino, Paolo Meneguzzi.

Ci confessi tre canzoni (non tue) che avresti voluto scrivere tu?

Billie Jean, Come mai, Ragazzo fortunato.