Ricomincia la scuola e, com’è inevitabile, nonostante tutte le accortezze sono ricominciati i contagi tra studenti e le prime quarantene. Ma i numeri, per ora, ancora non preoccupano.
Contagi e quarantene prima settimana di scuola
Allo stato attuale, su oltre trecentomila classi italiane sono qualche centinaio quelle in quarantena in tutta la Penisola, tornate quindi provvisoriamente in Didattica a Distanza (DAD).
Solo nella Capitale se ne contano circa 50, a Milano quasi 40 e a Torino 7.
La Liguria ha riaperto le scuole mercoledì 15 settembre e fino ad ora le classi in quarantena (considerando tutti i cicli scolastici, dalla scuola dell’infanzia alle superiori) nella prima settimana di scuola sono undici: 2 nel capoluogo ligure, 3 a La Spezia, 5 a Imperia ed 1 a Vado.
Nella provincia di Bolzano, che ha riaperto le scuole più di due settimane fa, ci sono 35 classi in quarantena.
In Emilia Romagna, a Bologna sono 6, a Piacenza 5 ed a Reggio Emilia 4.
Quello che è certo allo stato attuale è che è ancora troppo presto per fare considerazioni e statistiche: secondo gli esperti bisognerà attendere almeno altre due settimane per avere un quadro più chiaro sulla situazione “contagi nelle scuole”.
L’unico fattore che emerge dai dati di questi giorni è che i contagi avvengono prevalentemente tra i bambini, che non possono essere vaccinati (l’età minima per la vaccinazione è 12 anni): parliamo infatti di asili, scuole materne ed elementari.
Come funziona la quarantena per le classi?
C’è poca chiarezza sull’argomento: il Presidente dell’Associazione Presidi del Lazio, Mario Rusconi, lamenta il fatto che sul tema quarantena “ogni ASL si comporta in maniera diversa”.
Non c’è infatti un sistema automatico di reazione ai contagi: l’Istituto Superiore di Sanità ha previsto una quarantena di 7 giorni e tampone per gli studenti vaccinati, mentre per i non vaccinati si tratta di 10 giorni e tampone.
Gli insegnanti non sono necessariamente costretti alla quarantena: possono infatti essere considerati come contatti non stretti se sono rimasti a due metri dai banchi ed hanno tenuto tutto il tempo la mascherina.
C’è anche una proposta dell’Assessore alla Salute del Lazio, Alessio d’Amato: le “microquarantene”, ossia nel caso di un alunno contagiato non mettere in quarantena tutta la classe, ma solo i suoi contatti più stretti.
Prima settimana di scuola: mancano i supplenti
Parallelamente alle nuove quarantene, sale un’altra emergenza: la mancanza di supplenti.
Particolarmente al Nord Italia e nel Lazio, gli insegnanti che rinunciano al ruolo sono a migliaia: parliamo di oltre 2mila rinunciatari a Milano e nel Lazio, circa mille a Torino e 500 a Firenze, su 450mila candidature pervenute negli ultimi mesi.
La motivazione più probabile che spinge i candidati a rinunciare è principalmente legate alla difficoltà di raggiungere il luogo di lavoro.
A Roma, la situazione di “personale scolastico assente” si ripercuote anche sul personale ATA, con 700 assenze.
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