Professori non vaccinati: e adesso?

di Valerio Fiormonte

Scuola

A seguito dei recenti provvedimenti, da gennaio saranno resi noti a tutti i dati sui numeri dei docenti non vaccinati, i quali si ritroveranno a non poter insegnare e dovranno essere, per forza di cose, sostituiti.
Il 15 dicembre, infatti, è stato resa obbligatoria la vaccinazione per il personale scolastico: la risposta da parte dei docenti, circa 50mila no vax, è stata di 10mila che sono ricorsi alla prima dose, mentre gli altri 40mila non ricorreranno al vaccino e pertanto non potranno fare lezione; il dato è emerso grazie al fatto che in questi giorni in molti istituti sono state consegnate nelle segreterie scolastiche i certificati della prima dose o documenti che attestano la prenotazione.
Di conseguenza, tutti i docenti no vax dovranno essere sostituiti.
Ma da chi?
Allo stato attuale, come ha dichiarato a Il Messaggero la presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio, Cristina Costarelli, “Ormai le scuole chiamano attraverso le Mad, Messe a disposizione, quindi fuori dalle graduatorie tradizionali. Poi si passa a chiamare anche i laureandi, è una necessità: la didattica va portata avanti, se non ci sono i docenti bisogna trovare una soluzione”.
Sarà quindi questa la soluzione più papabile: chiamare gli studenti laureandi, considerando che ovviamente le cattedre non possono rimanere scoperte e che le graduatorie dei supplenti sono esaurite da molti mesi.
Continua la Costarelli: “La chiamata dei laureandi è regolamentata per la facoltà di Scienze della formazione, quindi per gli insegnanti delle elementari, ma viene di fatto estesa anche ad altre lauree per le superiori: per matematica e per le materie professionalizzanti degli istituti tecnici e professionali”.

TRATAMIENTO ANTIENVEJECIMIENTO

Docenti e vaccino: le prime sostituzioni

C’è anche chi si è già operato per questa soluzione, come in Alto Adige, dove ben 250 laureandi sono a disposizione.
Infatti, come ha detto Paul Videsott, presidente del corso di laurea in Scienze della Formazione: “Chi vorrà potrà fare una supplenza: dovrà essere di almeno tre mesi e sarà riconosciuta come tirocinio. L’ora di laboratorio sarà spostata il pomeriggio. Abbiamo già aiutato la scuola in estate e lo faremo anche stavolta”.
Stessa cosa anche a Roma, dove la preside dell’istituto Morvillo, Valeria Sentili, ha contattato i laureandi della Facoltà di Scienze della Formazione sia dell’Università Sapienza che di Roma Tre.