1992 Sogno di un amore – 2001 Sogno di un amore

di Gemelli Ruggeri su 16 mesi - Smemoranda 2001





SOGNO DI UN AMORE (Smemoranda 1992)

Ti perdo.
Forse non ti ho mai avuto o conosciuto, ma diciamo che ti perdo.
Disperato, perché è così che bisogna essere, mi butto dalla finestra.
Una forza inspiegabile mi spinge verso il basso.
Mi rendo conto che ciò è normale e subito mi tranquillizzo.
Cado a terra ma è acqua. Inutile resistere: nuoto sapendo di nuotare.
Vedo un’isola ma non ci credo e continuo a nuotare.
Tocco con mano ma continuo lo stesso.
Mi graffio gomiti e ginocchia e così soffro, credo inutilmente.
Dunque un’isola. Dopo un lago: nuoto ancora.
E ancora un’isola. E ancora un lago.
Nuoto più forte di prima (mi ero risparmiato).
Ancora e finalmente un’altra isola, anzi due, ma non ci casco e rimango unito.
Dove andare: destra o sinistra?
Destra!
Ti cerco, ma invano. Stanco di nuotare torno indietro a piedi.
Credo di sapere dov’eri e questo mi basta.
Musica.

SOGNO DI UN AMORE 2001

Musica (dicevamo).
E che musica!
Se tu fossi qui potrei anche fare a meno di me.
Se ci fossi almeno io, ascolterei volentieri quelle dolci note
e saprei apprezzare anche quelle un po’ meno note.
Ma io, come te, sono già altrove, fuori di qui, fuori dal mondo e fuori dalla grazia di Dio.
Se cercarti è inutile ti aspetterò qui, al solito posto (mi piace chiamarlo così anche se nessuno di noi due lo conosce).
C’è una gran confusione e mi addormento come un bambino.
Sogno a lungo di te, ma al risveglio non ricordo nulla.
Mi domando come faccia a dire di averti sognato se non ricordo nulla.
Non capisco la mia domanda e il conseguente imbarazzo, così come la confusione, mi fa subito riaddormentare. (Ci sono tre cose che mi fanno addormentare all’istante: la confusione, l’imbarazzo e una forte botta in testa.)
Ora non ti sogno piùma, nel sonno, sento che ti penso.
A forza di pensarti ecco che arrivi per davvero.
Accidenti! Proprio adesso che sto dormendo!
Così fingo di essere sveglio.
Il trucco purtroppo funziona perché tu, credendomi sveglio, non ritieni necessario di svegliarmi al fine che io mi accorga di te.
Finalmente riprendo conoscenza ma ormai sei solo un puntino all’orizzonte.
Quando raggiungo l’orizzonte trovo solo quel puntino che vedevo da lontano.
Poco più in là un secondo puntino, ancora più in là un terzo.
Unisco con una linea tutti i puntini che trovo, poi mi libro nell’aria per scoprire dall’alto la figura risultante: è il tuo profilo, quello migliore!
L’emozione mi fa perdere i sensi, ma grazie a un sesto senso che non mi ha ancora abbandonato, li ritrovo tutti nel giro di un’ora. Tutti a eccezione del gusto.
Comincio così ad apprezzare film di bassa qualità, pessima musica e storie prive di un senso, appunto.
Storie come questa, storie senza capo né coda, che iniziano per scommessa, proseguono per inerzia e finiscono per principio.
Ti perdo.


Gemelli Ruggeri


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