Amici e nemici nella stessa mano. 
Divisi ma nella stessa mano, uniti dall’aria del mondo nel sole e nella pioggia nella stessa stanza, a un tiro di sputo a sentirsi il respiro, a guardarsi nell’occhio per occhio anche da chilometri lontano. Amici nemici dov’è che andiamo.
Amici peggiori di nemici migliori, quand’è che impariamo a riconoscerci come fanno gli animali e le piante, a capirci per quello che siamo, tanto senza nemici nemmeno viviamo e senza amici stai tranquillo non andiamo lontano.
Impariamo a usare insieme le cose. Fra me e me spesso mi litigo, lo specchio e io, il mio nemico migliore, io. Mi guardo e mi guarda, quando sono visto da lui mi spio, mi piaccio gli spiaccio, mi guardo l’offendo, mi specchio sto attento.
Il mio migliore nemico vive nella mia stessa città e lo sa, è mio figlio, mia sorella, è il babbo del mio odio, beve dallo stesso acquedotto e mi teme… oh se mi teme… e mi tiene in pugno perché organizzo trappole per lui e la notte poco dorme. Ma senza di lui sono morto. Non avrei più ricordi, confronti, linguaggio.
Mi sentirei perso, unto. Sepolto. (Punto).
Se mi chiamano non rispondo, non mi volto.
Se mi guardo non mi sembro nemmeno più io perché caro amico, il mio migliore nemico sono io.


Lucio Dalla


Vedi +

Smemoranda 1994


Vedi +