“Aspetta un attimo, che faccio una storia!” credo sia una di quelle frasi che ognuno di noi pronuncia almeno una volta al giorno!
In pizzeria con gli amici, al bar prima di fare un brindisi o in vacanza al mare per far vedere uno stupendo sole che tramonta (tipo quello dell’Elba!).
Le storie su Instagram sono spesso banali e talvolta abbastanza inutili ma ci riempiono le giornate e ormai non riusciamo più a farne a meno. Siamo così concentrati a immortalare cose e a premere “condividi” che spesso ci perdiamo la vita che scorre attorno a noi! Le storie reali, quelle delle persone in carne e ossa, sono molto più forti di quelle digitali ma spesso non ce ne rendiamo conto.
Forse dovremmo soffermarci a guardare di più il mondo che ci circonda, con i nostri occhi, non attraverso un telefonino, e magari essere più curiosi e cercare di scoprire nuove situazioni, realtà diverse dalla nostra. Solo uscendo dalla nostra zona di comfort, alla quale siamo abituati ogni giorno, possiamo imparare qualcosa di diverso e scoprire qualcosa di nuovo che ci può sicuramente arricchire.
A me è successo dieci anni fa, quando la mia malattia mi ha fatto scoprire il mondo paralimpico. Lì ho conosciuto una realtà diversa, difficile ma affascinante, piena di storie veramente pazzesche.
Storie di persone “con le palle”, che sono state in grado di riprendere in mano la loro vita nonostante il destino gli abbia giocato un brutto scherzo. Potrei portare centinaia di testimonianze, tutte diverse e tutte straordinarie. Bambini e ragazzi che hanno perso uno o più arti per svariati motivi e che non solo se ne sono fatti una ragione, ma sono stati anche capaci di farne un loro punto di forza ricominciando la loro vita proprio dai loro nuovi arti meccanici ed elettronici, facendo dello sport il loro nuovo percorso di vita.
Ragazzi, alzate lo sguardo dallo schermo, guardatevi intorno, ascoltate quello che le persone hanno da raccontarvi, c’è sempre qualcosa da imparare e qualche nuova storia fantastica da conoscere!