Il giorno perfetto non esiste, lo sappiamo tutti quanti dall’epoca di quel pirla di Adamo. Sappiamo anche che, secondo le ultime ricerche di psicologi, scienziati ed etologi nemmeno la felicità assoluta e permanente esiste, anche se, personalmente, penso di averla provata quando l’Inter ha rivinto lo Scudetto.
A una cosa, comunque, nessuno di noi rinuncia: alla speranza che, anche se è l’ultima a morire e spesso tarda ad arrivare, quando c’è ti cambia la giornata.
Perché di quello stiamo parlando, di cogliere l’attimo fuggente… come cercare di limonare anche quando, forse, lei/lui non ne vogliono sapere. Il bello è crederci, la libidine vera è la fase di preparazione, quando la/lo vedi arrivare, con gli amici o le amiche intorno e, anche se non è così Gnocca o Fico, chisssenefrega a te piace e la giornata può diventare memorabile, da segnare sulla Smemo con la ceralacca, o più semplicemente con una bella orecchia al foglio e una camionata di cuoricini.
Che bella giornata sarebbe se lui/lei si accorgessero di te, cambiassero espressione, si fermassero un attimo e capissero che…
Che bella giornata sarebbe se notasse la tua timidezza, quel rossore che evidenzia solo i brufoli e i tuoi occhi così bassi da perforare l’asfalto come la vista di Superman… Se li notasse e buttasse lo zaino per terra, cominciasse a correrti incontro, allargando le braccia come per stringere il mondo… Che bella giornata sarebbe se anche tu le allargassi, con il cuore che ti batte nelle orecchie come i bassi degli U2 sentiti in una Cinquecento con 6 casse e senza il woofer… Invece, riapri gli occhi e resti lì con le braccia aperte come il Cristo di Rio de Janeiro, lo/la vedi sfrecciarti a fianco verso quello/a st…rega o str… atega di quinta che si vanta di aver fatto un provino per il Grande Fratello, ma di non essere stato scelto/a per colpa dei soliti raccomandati… insomma uno/a stronzo/a.
Si sa, la speranza non muore mai, e la giornata cambierebbe se, entrando in classe, scoprissi che dovevano interrogarti in geografia (superficie dell’Algeria, abitanti e nome del ribelle chiamato il Garibaldi d’Algeria), ma è entrato in vigore il decreto Gemini, la geografia è stata abolita e sostituita da un’ora di dialetto.
Infine, la giornata potrebbe essere definitivamente salvata da un colpo di genio se, mentre il prof d’italiano tenta di beccarti per una verifica a sorpresa tu, urlando, chiedessi: a) il trasferimento dell’interrogazione da un’aula all’altra; b) il legittimo impedimento a rispondere per via di una recente delusione; c) di essere disponibile solo a una Verifica Breve.
La bellissima giornata sarebbe poi completata da: a) sicurezza dell’Immunità scolastica; b) promozione per acclamazione; c) pentimento di lei/lui (gli str…onzi) per averti ignorato/a quel giorno.
Tu, nel frattempo, avrai fondato un movimento e avrai una marea di amici e amiche che al confronto Facebook è un cortile.
Insomma, sarai solo/a ma adorato/a da tutti e, come immensa soddisfazione finale, ti alzerai in piedi e dirai alla folla riunita per osannarti: “Il Garibaldi algerino si chiamava Abd el Khader”.
Perché?
Perché non si sa mai, la Gelmini passa ma la geografia resta.
What a Beautiful day, isn’t it?
