Vi voglio raccontare una cosa che mi è successa (però tu mamma non leggerla), che è successa a me, Tiziano Scarpa, nato a Venezia nel 1963, narratore, drammaturgo e poeta, vincitore del premio Strega 2009 con il romanzo Stabat Mater eccetera, da poco tornato nelle librerie con il nuovo splendido romanzo Le cose fondamentali eccetera. La storia che vi racconterò ha a che fare con il ruolo dello scrittore nella società, l’ambiguo e travagliato rapporto dell’artista con i media e, come sempre in tutto ciò che scrivo, il senso della vita. Dunque, l’estate scorsa mi telefona una giornalista. Collabora a una rivista medica. È una voce gentile, con l’accento della mia regione. Mi dice che hanno una rubrica in cui chiedono agli intervistati di raccontargli una malattia che hanno avuto: “Lei avrebbe una malattia da raccontare?” […]
Questo è l’inizio del racconto scritto da Tiziano Scarpa per Smemoranda 12 mesi del 2011.
Tiziano lo ha ripreso, sviluppato e ripubblicato nel suo nuovo libro, con lo stesso titolo.
Da ottobre 2014 “Come ho preso” lo scolo è pubblicato dalle edizioni Effigie.
Il libro contiene cinque saggi autobiografici, in gran parte inediti, che raccontano le conseguenze inaspettate della pubblicazione.