Di qui all’eternità

di Gino&Michele su 16 mesi - Smemoranda 1982





“L’importante è non dargli soddisfazione, all’apocalisse.
Se verrà bisognerà farsi trovare rigorosamente impreparati.
Io un attimo prima mi metterò le dita nel naso. Che venga.
Mi riconosceranno dopo, dalla faccia attonita, appena appena stupita”.

Così terminava la nota introduttiva di Emanuele Pirella sulla Smemoranda 1981 (e se non l’avete, vedete di recuperarla: è un pezzo raro!). 
Il tema era, per l’appunto, l’apocalisse, la fine, la distruzione. 
Ebbene, l’abbiamo attesa, siamo stati all’erta, abbiamo fatto turni rigorosi di guardia, poiché, ahinoi, il consiglio dell’ottimo Emanuele non ci aveva convinti. 
Abbiamo addirittura, con cura e testardaggine, steso l’introduzione più adeguata alla Smemoranda ’82, quella, secondo i nostri calcoli, post-apocalisse…”nel mezzo del cammin di nostra vita ci ritrovammo in una selva oscura che la diritta via era smarrita…”. 

Insomma: noi eravamo pronti. Emaciati, abbattuti, esangui abbiamo trascorso questo lungo anno nell’attesa spasmodica, certi di cogliere in ogni piccolo avvenimento il segnale. 
Non è arrivata! 
Non si è proprio fatta vedere! 
Colpa di un prolungato maquillage, di disfunzioni nei trasporti, di mancate coincidenze? 
O forse l’ha colta di sorpresa il nuovo governo (nel senso di terrorizzata)? 
Oppure è stata rapita dalle Brigate Rosse, che segretamente, alla faccia del generale, se la spassano facendola intravedere, appena appena, non troppo, a qualche appassionato? 
O ancora è rimasta ingarbugliata in una matassa di lana e giace anelando la mano solerte di una buona magliaia? 
O peggio, che ci sia stata l’apocalisse dell’apocalisse e noi, vedette con il dito nel naso, non ce ne siamo accorti? 

In sintesi ha mancato l’appuntamento. 
Di tutto questo siamo spiacenti, soprattutto per voi, che sarete costretti a sorbirvi, causa ritardato arrivo dell’apocalisse, anche questa nuova, splendida, rinnovata, sfolgorante SMEMORANDA.


Gino&Michele


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