Ale e Franz sono amici da moltissimi anni. Entrambi amano il comico sopra ogni cosa. Come molti loro colleghi hanno avuto il merito e anche la fortuna di trasformare una passione in lavoro. Tra le tante cose nate sul palchetto del cabaret di Zelig, a Milano, in un periodo in cui un gruppo di comici aveva provato a scrivere e interpretare uno spettacolo di presa in giro del mondo del cinema, Ale e Franz inventarono i personaggi di Gin e Fizz, due gangster protagonisti di improbabili film noir all’americana. Da subito Gin e Fizz vennero adottati dal pubblico con tale entusiasmo da finire prestissimo in televisione.
Fizz: “Ciao Gin”
Gin: “Ciao Fizz”
Gin: “Sono due mesi che ti cerco…”
Fizz: “E Larry?”
Gin: “È morto l’abbiamo impiccato all’albero di casa sua.”
Fizz: “Non ci sono alberi a casa sua.”
Gin: “Abbiamo montato quello di Natale.”
Fizz: “Ciao Gin”
Gin: “Ciao Fizz”
Fizz: “Dove è Vladi?”
Gin: “Perché, doveva venire anche lui?”
Fizz: “Certo!… Capisce sempre Roma per Toma… Sai dov’è finito?”
Gin: “Mi ha detto che andava a Toma per il Rubileo…”
Fizz: “Ciao Gin”
Gin: “Ciao Fizz”
Fizz: “E Larry?… l’hai ucciso?”
Gin: “No.”
Fizz: “Sei andato a casa sua?”
Gin: “Sì.”
Fizz: “Lui c’era?”
Gin: “Sì.”
Fizz: “Allora perché non l’hai ucciso?”
Gin: “Perché era in casa.”
Fizz: “Appunto. Io ti ho detto: ‘Vai a casa di Larry, uccidilo, fallo fuori!’”
Gin: “Come facevo a farlo fuori se non voleva uscire di casa?”
Fizz: “Eh?”
Gin: “Ho cercato di convincerlo in tutti i modi, ma niente non voleva venire fuori.”
Fizz: “Gin, farlo fuori è un modo di dire.”
Gin: “Mai sentito.”
Fizz: “Sarò più preciso: vai a casa di Larry e fallo fuori o dentro insomma fallo secco!”
Gin: “Con ’sta umidità?”
Fizz: “Ciao Gin”
Gin: “Ciao Fizz”
Gin: “Calma Fizz… che c’è?”
Fizz: “È un periodo che sono agitato molto agitato, non riesco più nemmeno a dormire la notte.”
Gin: “Hai provato a contare le pecore?”
Fizz: “Taci che lo ho contate, me ne mancano anche due… un nervoso Gin… avete trovato il covo dei Marsigliesi?”
Gin: “No, ma ci siamo andati vicino.”
Fizz: “Come fai a saperlo?”
Gin: “Qualcuno ci gridava acqua, fuochino, fuochino.”
Fizz: “Ciao Gin”
Gin: “Ciao Fizz”
Fizz: “Ho saputo che Vladi è morto.”
Gin: “Sì, è caduto da 80 metri.”
Fizz: “Ma non era in spiaggia a prendere il sole?”
Gin: “Sì… gli ho fatto una buca di fianco al lettino.”
Fizz: “Ottimo lavoro… e hai l’alibi?”
Gin: “Ho ridato la paletta a suo figlio.”
Fizz: “Ha detto qualcosa Vladi prima di morire?”
Gin: “Dove sono i miei zoccoli?”
Fizz: “Eh… come era attaccato alle sue cose…”
Gin: “Soprattutto agli zoccoli…”
Fizz: “Ciao Gin
Gin: “Ciao Fizz”
Gin: “Fizz, Giulian è morto… è stato schiacciato da quattro elefanti.”
Fizz: “Come è successo?”
Gin: “La 500 con gli elefanti arrivava da destra… lui non ha visto lo stop.”
Fizz: “Accidenti… ehi Gin, ma come fanno a starci quattro elefanti su una 500?”
Gin: “Due davanti e due dietro.”
Fizz: “Certo… hai ragione…”
Gin: “Ora vado ciao Fizz.”
Fizz: “Cos’hai da fare?”
Gin: “Ieri sera al night ho appeso Manuel a un muro.”
Fizz: “E allora?”
Gin: “Voglio spostarlo lì non sta bene, ci metto una pianta.”