Liberaci dal male,
da ciò che è bene fare,
da quello che conviene,
da chi si astiene,
dall’uomo furbo
e arrogante,
dal benpensante,
da moraliste idee della morale.
Liberaci dal male,
lasciaci i desideri
e le sorprese,
le attese,
il ritmo lento delle cose,
l’uomo gentile
che sta in disparte.
Lasciaci l’arte di raccontare
e quella del tacere,
lasciaci nel silenzio,
lasciaci in pace.
Liberaci da quel che piace,
da ciò che è fatto per piacere
e non per il piacer di fare.
Liberaci dal male,
da cosa giusta e buona,
da quello che funziona,
da cerimonie al falso mito,
da non confondere col rito
e con la sua magia.
Liberaci dalle risate
prive di allegria,
da cose troppo dette,
lasciaci il sussurro, il grido
e quel momento da ricordare.
Liberaci dal male
poesia che ho tra le mani, 
liberati da me,
che già ti lascio andare
verso altri cuori,
chi è fuori è fuori.
Liberati da me
e fammi prigioniero.
Ora che sei nei cieli,
che sei pensiero,
liberati da te
ogni altra poesia.
Liberaci dal male,
e così sia.


Gemelli Ruggeri


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Smemoranda 2007


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