L’impatto che può avere un artista dal vivo è molto diverso dall’impatto che deriva dal semplice ascolto del disco.
Vengo da una famiglia che fa teatro da sempre, quindi per me l’esibizione live è importantissima. La gente si diverte, porta a casa un’esperienza incredibile fatta di concerti con canzoni divertenti che fanno saltare, ballare, dimenticare per un attimo i problemi, per “staccare la spina”, come si usa dire. Nello stesso momento però è facile che una buona esperienza live possa farti pensare, farti vivere veri attimi di malinconia, il cosiddetto fridd nguoll (“freddo addosso”).
Mi hanno detto che ho una buona presenza sul palco perché sono un animale da palcoscenico. Ottimo! Allora venite a vedere la Iena dal vivo!
Nei miei concerti cerco sempre di mischiare tutto quello che so fare e mi piace moltissimo vedere poi la reazione del pubblico, interagire con tutti, come se in realtà fossimo in una stanza, tra amici. Il palco dell’Ariston a Sanremo invece è decisamente più formale, mette una certa ansia perché quella diretta televisiva nazionale si fa proprio sentire. Però, più è l’ansia e più è la voglia di fare bene e di spaccare. Credo di aver visto un numero di palchi italiani davvero ragguardevole, ma soprattutto di tutti i tipi. Dal non-palco del chiosco estivo sulla spiaggia per la jam di freestyle fino al concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma, ho suonato da Aosta a Catania.
Vi aspetto a un mio concerto!