Avevo solo quattordici anni quando scoprii la mia passione per il rap.
Fino a quel momento nella vita ero sempre stato molto scostante e lunatico. A dire il vero lo sono anche ora, nel senso che prima o dopo mi stanco praticamente di tutto. È questo, forse, il motivo per cui ho traslocato cinque volte in cinque anni, per cui sono pieno di vestiti, per cui ho cinque moto diverse, un’infinità di film e libri (alcuni mai letti), e via dicendo.

Se faccio un punto della mia esistenza, penso di aver sempre frequentato luoghi e persone diverse, avuto decine di passioni momentanee, attraversato mille parentesi facendo alternamente a meno di qualcosa, tranne che della musica.
Non è che lo abbia scelto, è capitato e basta. Sono nato in una casa in cui le sette note erano all’ordine del giorno, con mio padre che suonava il pianoforte dalla mattina alla sera. Persino quando i miei si separarono e andai a vivere con mia madre nulla cambiò. Che fosse per le musicassette che lei ascoltava in loop o per quel vecchio jukebox che suonava al lago in cui passavamo le domeniche in estate, o ancora per le discoteche che iniziai a frequentare quando mi feci un po’ più grande, la musica ha sempre accompagnato la mia storia.

Sapete quando una canzone vi ricorda qualcosa o qualcuno in particolare?
Ecco, io ho una canzone per ogni sfumatura della mia vita. Comunque, tutto prese una piega decisamente più seria quel giorno di quindici anni fa.
Da allora non è passato un giorno senza che in un modo o nell’altro mi dedicassi alla musica e al rap. Vivo di quello, in tutti i sensi, persino il motivo per cui sto scrivendo queste parole su questa pagina  sono una conseguenza della mia passione. Forse è attitudine o semplicemente carattere, ma la perseveranza mi ha portato ad avere una sorta di “nuova identità”.

Oramai anche le conversazioni che sostengo sono per il 90 per cento legate a quello, perché per il 90 per cento delle volte frequento persone del giro, e a dire il vero sono felice che sia così.

Se avete una passione non fatene mai a meno, diventate quella passione e – se potete – fate in modo che quest’ultima sia sempre fatta al meglio, ma mai senza voi.