Ogni volta nella relazione seria ci si scivolava dopo infinite notti di amore e “vabbè, ma ognuno può fare quello che vuole, mica stiamo insieme”, “io non sono geloso e mi sembra di aver capito che nemmeno tu lo sei, giusto?”, “guarda che anche a me non me ne frega niente, ero ubriaco”, “è il terzo giorno di fila che ci vediamo, se non vado in discoteca da solo la mia autostima si spappola”, “guarda che lo so che i tuoi biscotti preferiti sono le Gocciole, però ne ho presi nove pacchi solo perché c’era lo sconto”, “se vuoi dormire qua per me non è un problema, però domattina ho una riunione in casa che inizia prima della tua lezione in università”, “tranquillo, non è che ti sto dando le chiavi, è che se una volta non ci sono devi pur poter entrare, no?”, “va bene, ti aspetto anche se torni a mezzanotte”, “mi è sembrato di vedere il tuo spazzolino da denti fare amicizia col mio dentro il bicchiere in bagno”, “dai, prendiamo la confezione famiglia di pollo, tanto mangiamo assieme anche domani e dopodomani; son sei chili, dici che è troppo?”, “lo so che non stiamo assieme, però non stiamo assieme da esattamente due mesi, bisogna festeggiare al ristorante”, “non me ne frega niente di tua madre, se esci con me la maglia della salute non la metti!”, “mi leggi quello che leggi, ad alta voce?”, “lo vuoi un tè?”, “il Mac è il regalo per il tuo compleanno ma è anche per Natale; vorrà dire che se il 25 non staremo più assieme mi restituirai la scheda madre oppure ti spacco lo schermo da 14 pollici”, “mi racconti una storia?”, “perché mi hai fatto portare un menù rosso senza i prezzi?”, “perché ti amo”, “ti amo anch’io”.
E come fai a non desiderare questo per tutta la vita? Poi magari finisce, ma finché dura è per tutta la vita.