Ci sono insulti e maledizioniche in realtà possono apparire come inviti, auguri e gentili suggerimentidi piacevoli esperienze. Benedizioni travestite.
Come se chi le pronuncia, in realtà, rivelasse la sua paura per qualcosadi nuovo o per un cambiamento o una mutazione Come se il maledicente augurasseal maledetto qualcosa che lui non ha il coraggio di fare e trasformassein insulto o maledizione un suo desiderio inespresso e irraggiungibile.
“Vai a cagare”, per esempio. è sicuramente un augurio incaso di stitichezza, ma è comunque un invito a liberarsi del superfluo,del passato, un saggio consiglio a non trattenere quello che ormai non servepiù, a sentirsi piùleggero e così via.
“Vaffanculo”, anche. è una cosa che può rivelarsimolto piacevole. Una variante erotica da non trascurare, in grado di suggerirenuove prospettive e diverse sensazioni. Comunque, l’augurio di un contattoprofondo.
“Vai a quel paese”, poi, appare davvero come una delle cose piùbelle che si possano augurare: un invito al viaggio! L’invito a spostarsi,conoscere e vedere persone e posti nuovi, il suggerimento a visitare unluogo “altro”. L’augurio di un’esperienza fatta attraverso ilviaggiare. La vera maledizione sarebbe: “Resta qui per sempre!”.