La notte prima di una partita importante, a volte, è vissuta con molta apprensione: restare insonni a causa di stati d’ansia o tensione legati alla competizione è comune a molti rugbisti. Le ore che precedono la sveglia possono sembrare interminabili: ecco allora che il silenzio della notte avvolge i pensieri e le emozioni. La notte non è come il giorno, tutte le cose sono diverse. La notte lascia pensare e sussurra consigli, è la convinzione che domani cercherai di dare il massimo e ti riprometti di essere un sostegno fondamentale per la tua squadra. Nel buio si sospende il tempo: c’è chi usa la notte per sognare, perché di notte si impara a sognare. Il riposo per gli sportivi è fondamentale, ma non si deve dare un’eccessiva rilevanza alle ore dormite prima di una gara: sono molti coloro che riposano poche ore prima della competizione e poi riescono comunque a ottenere delle buone prestazioni in campo.
Meglio non modificare le proprie abitudini pensando troppo all’importanza dell’evento del giorno dopo: cenare alla stessa ora di sempre, senza commettere l’errore di mangiare troppo pensando di fare scorta di energia. Del resto, è come la notte prima degli esami: chi non ricorda la tensione, la paura, quel bisogno di andare a letto, ma allo stesso tempo la voglia di restare svegli… Ripassare l’ultimo capitolo, ripetere una formula matematica, piuttosto che pensare al momento in cui si scenderà in campo o a qualche idea tattica prima di spegnere la luce e andare a dormire. Non c’è dubbio: ogni partita che gioco è proprio come un esame, e una gara in maglia azzurra è come una laurea, che arriva dopo una serie di prove brillantemente superate. Certe notti sanno essere speciali, toccano il profondo dell’anima, hanno un sapore inconfondibile. Quella prima di una gara con l’Italia ha sempre qualcosa di diverso. Le nostre attese, le nostre speranze: gli esami non finiscono mai.