Il filosofo Gorgia e l’affitto arretrato

di Natalino Balasso su 16 mesi - Smemoranda 2008





Gorgia nasce a Lentini che si dice Grecia, ma è Sicilia, nel 485 a.C. 
Nella sua prima opera, dimostra che niente esiste, che se qualcosa esistesse sarebbe inconoscibile, che se per puro culo, qualcosa esistesse e fosse anche conoscibile, non sarebbe raccontabile.
Dunque, è meglio mettersela via: la conoscenza, quando non è inconsistente, è inutile.
Per sua sfortuna, il suo padrone di casa, cui egli deve ben 96 dracme di affitto arretrato, esiste ed è assai consistente: 102 chili di brutalità che picchia alla porta con la forza di un bufalo. 
“Entra, mio buon padrone.”
“Buono sì, ma non coglione, mi devi 96 dracme!”
“Io non ti devo nulla, e te lo dimostro, perchè, vedi, il mondo non è in un modo oppure nel suo opposto, non siamo di fronte a un sistema binario, c’è sempre una terza via. ”
“La terza via è che mi dai le mie 96 dracme! ”
“Non essere frettoloso, vedi, perchè io ti paghi, bisogna che tu mi conosca. ”
“Infatti io ti conosco benissimo, tirchiaccio della malora, io so che tu ti chiami Gorgia, che sei mio inquilino e che mi devi dare 96 dracme di affitto arretrato!”
“Tu fai tre affermazioni, e io le distruggerò tutt’e tre. Numero uno: io accompagno me stesso ovunque, dovunque io vada, c’è anche me stesso, dunque non ho alcun bisogno di chiamarmi. Tu, hai mai chiamato te stesso? ”
“No, sarei un deficiente!”
“Certo, e anch’io non chiamo me stesso, dunque non mi posso chiamare Gorgia. La tua prima affermazione è dunque errata, veniamo alla seconda, quella per cui io sarei un tuo inquilino.”
“Certo che lo sei! ”
“Ma vedi, per essere un tuo inquilino io dovrei abitare dentro di te, ma la cosa non mi risulta, ti risulta che io sia mai entrato dentro di te? ”
“No, perchè seppur mi attirano assai i maschi depilati, a me piace piuttosto entrarci con veemenza anzichè esserne posseduto! ”
“Quindi non sono un tuo inquilino, veniamo ora alla tua terza affermazione sull’affitto arretrato. Cos’è l’affitto? ”
“E’ che tu mi devi dare i soldi perchè sei nella mia casa. ”
“Ma ci sei anche tu nella tua casa, per questo forse tu devi pagare te stesso? ”
“Certo che no! che mi pago a fare? Toglierei dei soldi a me stesso per poi ridarmeli, sarei scemo! ”
“Dunque tu non pagheresti te stesso per il fatto che abiti nella tua casa. ”
“Ma no, per Eracle! ”
“Ma se persino tu non daresti soldi a te stesso per il fatto di abitare in una casa che hai costruito con le tue mani, perchè mai dovrei dartene io, che abito una casa che non è nemmeno mia?”
“Ma io ti permetto di abitarci! ”
“No, sono io che ti permetto di ospitarmi, sei tu che dovresti pagare me.”
“E quindi?”
“E quindi ti ho dimostrato 1) che non mi chiamo Gorgia, 2) che non sono tuo inquilino, 3) che non ti devo pagare affitti, 4) che sei tu che devi pagare me. Come la mettiamo?”

Sappiamo bene che per ragionare con qualcuno, serve qualcuno che ragioni. Il rude padron di casa prese Gorgia, le sue carte e le sue pentole e lo buttò fuori di casa, nel fango del porcile. Gorgia si lamentò assai di questo fatto, ma il bruto pigionante, gli spiegò che i maiali non gli avrebbero chiesto una sola dracma di affitto e senza bisogno di ragionarci su.


Natalino Balasso


Vedi +

Smemoranda 2008


Vedi +