In bella e brutta copia

di Alberto Tonti su 16 mesi - Smemoranda 1986





A forza di rimare cuore con amore la canzonetta italiana è riuscita, negli anni, a regalarci coppie indimenticabili, coppie da dimenticare, coppie gradite, coppie insulse, coppie fresche, coppie scoppiate. Qui di seguito ce n’è per tutti i gusti, basta scegliere: ACHILLE TOGLIANI – NILLA PIZZI Non si è mai saputo con certezza quanto i due se la intendessero. Certo faceva gioco che l’Achille, rubacuori diplomato e impomatato, avesse un amore, più o meno segreto, con la sana e rubiconda signora della canzone italiana. Ma lui faceva troppo il gigolò, lei pensava troppo alla carriera e la pseudo love-story fu una bolla di sapone. Se, per caso, avessero concepito un figlio sarebbe stato identico a Christian. GINO LATILLA – CARLA BONI Un Sanremo tira l’altro e i due giunsero felicemente al matrimonio. Una coppia onesta, musicalmente parlando, e un attimo anonima sotto il profilo fisico. C’è altro da aggiungere? NATALINO OTTO – FLO SANDONS Due simpaticoni: lui, col ritmo nel sangue, può essere considerato il migliore della sua generazione, lei, allegre e aperta, ispirava serena fiducia. Se fosse ancora vivo, Natalino, potrebbe avere una seconda giovinezza col revival dello Swing: i meglio se ne vanno per primi. ADRIANO CELENTANO – MILENA CANTÙ (La ragazza del Clan) Adriano prima maniera: Elvis Presley e Jerry Lewis. Molleggiato e innamorato della ragazza della porta accanto (come dire la prima che capita sotto mano). Tentò di lanciarla come cantante: il suo nome, infatti, è scritto a lettere di fuoco nel firmamento della canzone italiana. Lei, una volta mollata, passò velocemente fra le braccia del negro-italiano, Fausto Leali: dalla padella alla brace. ADRIANO CELENTANO – CLAUDIA MORI Si autodefinirono la coppia più bella del mondo. Il 50% che riguardava lei potrebbe non fare una piega, il 50% di Adriano ci lascia, ancora oggi, perplessi. A dispetto di pseudo scandalo-servizi tipo Novella 2000 e Eva Express, la coppia resiste e quando decide di concedersi al pubblico lo fa sempre in maniera impeccabile. Tutti i giorni a colazione lei gli prepara abbondanti bocconi a base di pane e volpe e gli effetti sono più che evidenti. Poi vanno sempre a messa: non è mica da tutti. GINO PAOLI – ORNELLA VANONI Due scavezzacollo che ogni tanto si ritrovano. Lui le aveva dichiarato che sarebbe stata una storia senza fine, che non gliene fregava niente della luna, delle stelle, del cielo, del mare, ma, forse, aveva esagerato. Dopo anni luce si sono riuniti: forza dell’amore o business? EDOARDO VIANELLO – WILMA GOICH Separati erano quasi sopportabili. Non ci sarebbe da meravigliarsi se Pupo fosse figlio loro. TEDDY RENO – RITA PAVONE Complesso di Edipo esposto. Da quando si sono sposati per la Rita è stata una discesa libera verso l’anonimato. E dire che negli anni d’oro lei era una forza della natura, lui un dritto che levati: che brutta la vecchiaia. WESS – DORI GHEZZI L’idea geniale del discografico di turno fu: nero su bianco. Un periodaccio, una roba tirata per i capelli, un disastro. Si saranno mai carnalmente uniti? Questo il dubbio atroce che, ancora oggi, non ci fa dormire la notte. FABRIZIO DE ANDRE – DORI GHEZZI Come Marilyn Monroe quando si sposò con Arthur Miller. Beh, insomma, quasi… RICCARDO FOGLI – PATTY PRAVO Una roba all’inglese tipo cioccolata e menta o banana e scampi. La cosa che, comunque, deve averli reciprocamente attratti è stato il dialogo e l’esperienza culturale. Chissà quante nottate a parlare di Schopenhauer. RICCARDO FOGLI – VIOLA VALENTINO Già meglio: un gioco a carte scoperte, un equilibrio certamente più stabile. Chissà quante nottate a parlare di TV Sorrisi e Canzoni. AL BANG – ROMINA POWER Ovvero come scegliersi una ragazza un po’ pazzerellona e ritrovarsi con una moglie redenta a forza di sane tradizioni contadine somministrate per endovena. Quando cantano assieme possono prodursi in 30 o 40 sguardi amorosi: fulminante. ARMANDO STULA – MARIA SOLE Nessuno sa cosa facciano esattamente eppure, periodicamente, i muri delle principali città italiane vengono ricoperti dai loro tremendi manifesti. Se, in questo caso, l’abito fa il monaco abbiamo proprio toccato il fondo.  


Alberto Tonti


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