Odio la voce petulante del mondo alle otto e mezza del mattino, il richiamo della radiosveglia simile a un allarme antiaereo in miniatura. Odio il senso del dovere che ti fa saltare giù dal letto semplicemente perché dormire al mattino non sta bene.
Amo la potenza primordiale dell’alba, il carro del Sole che insegue senza fretta l’Aurora – una fanciulla, lo sappiamo, dalle dita di rosa – e viene a regalarci la luce straripante del suo buon fuoco. Amo il canto del gallo e il sentimento di camminare, appena svegli, per strade che ti appartengono, per strade che, qualunque cosa accada, ti apparterranno sempre.
“ANDRÀ TUTTO BENE”, dice la voce calda del mattino. “ NON ABBIATE PAURA, RAGAZZI”.
Odio le voci degli sfiduciati, le facce lunghe dei clienti nelle botteghe del quartiere. Odio i pettegolezzi scambiati al bar, le chiacchiere sterili del Chissà, di questo passo, dove andremo a finire. Odio i terroristi del giornalismo che si divertono a spaventare le persone anziane.
Amo l’informazione sincera, le voci amiche delle radio libere. Amo i programmi di approfondimento, i libri capaci di far sorgere dei dubbi. Amo i dettagli che mettono in crisi la versione ufficiale, le imperfezioni della macchina che ci vorrebbe vedere come semplici clienti. Amo le coscienze che obiettano e il cantato agile di Pauline Black dei Selecter.
“LA PAURA”, dice sempre un mio amico “NON AIUTA A NON MORIRE”.
QUANDO SONO STANCO
O IL CORAGGIO È ANDATO IN FUMO
ASCOLTO LA CANZONE
DI UN PROFETA GIOIOSO
“SFIDARE LA TRADIZIONE”
CANTA QUELL’UOMO
“È LA CROCIATA
RISERVATA AL CORAGGIOSO”
Odio i professionisti della politica, i modi di marmellata di chi, per una briciola di potere, sarebbe pronto a trovare un compromesso anche con il Partito Socialista degli Uomini Bianchi dell’Illinois.
Odio l’espressione da carta assorbente con cui i giovani machiavelli stanno a sentire le tue idee.
Amo le scritte a spray sui muri della città, quando vengono a dirti che qualcuno è ancora disposto a sognare. Amo i cortei festosi, le bandiere fatte in casa, la sorpresa di essere in tanti. Amo la musica che ci accompagna; la Banda Roncati, con le trombe e i tamburi, in marcia verso le due Torri; il gruppone di spagnoli che suonava Bella Ciao con le chitarre sul vagone che ci portava a Genova.
“ANDRÀ TUTTO BENE”, dice una scritta sul muro. “SBOCCERANNO CENTO FIORI”.
Odio le famiglie della città-bene, l’ipocrisia come stile di vita. Odio la religione quando diventa politica, i matrimoni tra Vip, la massoneria. Odio lo stile altero di chi finge di non vederti, di chi non saluta, di chi rifugge il confronto per evitare il contagio.
Amo ricordare che quando hai una casa dovrebbe chiamarsi ‘club’. Amo aprire il vino per gli amici, e stare a sentire le storie che si portano dietro. Amo C. e il poster di ‘Ghost Dog’ che abbiamo deciso di appendere alla parete. Amo la Curva Andrea Costa, quando cantiamo tutti insieme nel fumo dolciastro delle torce.
“CHI VIVE NEL RICORDO” dice lo striscione “PER LA SUA GENTE NON MUORE MAI”
QUANDO SONO STANCO
O IL CORAGGIO È ANDATO IN FUMO
ASCOLTO LA CANZONE
DI UN PROFETA GIOIOSO
“SFIDARE LA TRADIZIONE”
CANTA QUELL’UOMO
“È LA CROCIATA
RISERVATA AL CORAGGIOSO”.