TI STANNO PREPARANDO UN AVVENIRE OSCURO IN CUI LA TUA VITA DOVRÀ CONVIVERE CON LA PAURA DELLA MORTE, DELL’INQUINAMENTO RADIOATTIVO, DELLA “CIVILTÀ” ATOMICA. I signori dell’atomo ti hanno detto che non si può fare a meno delle centrali nucleari, che l’alternativa è il buio, il freddo, il ritorno indietro. NON CREDERE LORO: MENTONO. Hanno falsificato i calcoli di previsione per far credere che nell’85 senza centrali nucleari avremmo avuto un “BUCO ENERGETICO”. Ebbene, ci vogliono almeno dieci anni per costruire una centrale nucleare: per il 1985 non ne avremo pronta una e dovremo provvedere in un altro modo: come è infatti, possibile! I signori dell’atomo ci dicono: è un rischio da correre; il chilovattore nucleare costa meno. NON È VERO. Da mercanti imbroglioni quali sono tengono conto nelle loro cifre solo del costo delle centrali e del combustibile. Poiché ci credono ignoranti e sperano che, disinformati e manipolati dalla stampa e da RAI TV, ci si fidi della loro presunta scienza, tacciono sul fatto che ogni anno un terzo del combustibile va estratto dal reattore. Questo micidiale materiale altamente radioattivo, va ritrattato in impianti costosissimi. Né i signori dell’atomo hanno interesse ad informarvi che una centrale può “vivere” solo 25 anni. Poi è talmente carica di radioattività da dover essere abbandonata e seppellita sotto una colata di cemento armato: la decontaminazione, se pur risultasse possibile, sarebbe assolutamente antieconomica. Calcolino nei costi del chilovattore anche riprocessamento del combustibile e disattivazione della centrale e poi trovino, se ne sono capaci, anche uno dei loro “scienziati” prezzolati che ne sostenga ancora l’economicità. AI SIGNORI DELL’ATOMO CHIEDIAMO POI: CHE NE FARETE DELLE SCORTE RADIOATTIVE? Una immondizia questa che conserva la sua pericolosità per migliaia d’anni e che non si sa ancora come sistemare, come devono ammettere anche i più sfegatati filonucleari. Né possediamo la tecnologia delle centrali che infatti dovremo costruire su licenza delle multinazionali americane. Oggi dipendiamo dai paesi arabi fornitori di petrolio e sarà così anche nei prossimi anni. Non lo dicono, ma 8 centrali nucleari contribuiscono solo per il 5 per cento ai consumi energetici del nostro Paese e dunque tutto in pratica resterà come prima. DOMANI AGGIUNGEREMO SEMPLICEMENTE UN’ULTERIORE DIPENDENZA DALLE MULTINAZIONALI DEL SETTORE E DAGLI U.S.A., o dalla Repubblica Federale Tedesca e dalla Francia, gli unici in grado di fornire l’uranio opportunamente arricchito per poter essere utilizzato nelle centrali. È UN PASSO IN AVANTI, QUESTO, NELLA DIPENDENZA NAZIONALE? E RIGUARDO AL COSTO DI TUTTO L’AFFARE NUCLEARE CHE DIRE? Si tratterà, se non riusciamo a impedirlo di una colossale mole di investimenti (oltre 20.000 miliardi) che assorbirebbe praticamente tutte le risorse del Paese, senza produrre nessun beneficio sul terreno dell’occupazione. QUALI ALTRI INVESTIMENTI SAREBBERO POSSIBILI? Non parliamo di servizi sociali (case, scuole, ospedali, ecc.), tanto di questi in Italia non se ne costruiscono mai, perché profitti non ne producono; ma quale riconversione produttiva, quale nuovo modello di sviluppo si potrà mettere in moto senza le risorse necessarie? Già, ma quale nuovo modello di sviluppo? LA SCELTA NUCLEARE È IL PIÙ SOLIDO SOSTEGNO ALLA PERPETUAZIONE DELL’ATTUALE MODELLO: industrie che, per essere installate prima e per funzionare poi, divorano enormi quantità di capitali e di energia impiegando contemporaneamente scarsa mano d’opera, una struttura produttiva centralizzata e rigorosamente gerarchizzata. NON A CASO A VOLERLA CON LA MASSIMA TENACIA SONO LA FIAT, L’IRI ed I VARI MINISTRI DELL’INDUSTRIA FIN QUI SUCCEDUTISI. Ma, si potrebbe obiettare, se non si ricorre all’atomo cosa si può fare? CONCRETAMENTE E RAGIONEVOLMENTE SI PUÒ AVER FIDUCIA NELLE FONTI ALTERNATIVE. SIA L’ENERGIA IDROELETTRICA CHE QUELLA GEOTERMICA HANNO BUONE PROSPETTIVE NEL NOSTRO PAESE. SI PUÒ UTILIZZARE DA SUBITO A PREZZI COMPETITIVI L’ENERGIA SOLARE PER MOLTI USI IN AGRICOLTURA, NEL RISCALDAMENTO DEGLI AMBIENTI, PER OTTENERE ACQUE CALDE… mentre studi non sospetti, molti di fonte U.S.A., dicono che già nell’83 il chilovattore solare costerà meno dell’attuale chilovattore termico (petrolio). Si può soprattutto puntare a una politica di risparmio (che non vuoi dire sacrifici per l’utenza popolare!) che corregga gli sprechi introdotti nella struttura produttiva negli anni del petrolio, a basso costo e che punti per riscaldamento e refrigerazione ad un più razionale utilizzo del patrimonio edilizio, sia esistente, sia di futura costruzione (fra l’altro con benefici rilevanti sul piano dell’occupazione). Anche qui studi non sospetti ma di enti ufficiali (ENI, ENEL) parlano di risparmi possibili del 20 per cento dei consumi energetici: 4 volte ciò che si otterrebbe costruendo le centrali nucleari! Non vogliamo insistere sui problemi della sicurezza dei pericoli delle centrali: i “sopravvissuti” dell’incidente di Harrisburg, le notizie su continue fughe di radioattività, le “ragionevoli” previsioni sull’aumento vertiginoso di casi di cancro che accompagneranno, laddove sarà effettuata, la scelta nucleare, ti avranno convinto che eri tu, con la tua naturale diffidenza contro il nucleare ad avere ragione, non gli scienziati “squillo” che si affannavano giurare che era assolutamente impossibile un incidente di una certa gravita nelle centrali nucleari.


Basilio Rizzo


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Smemoranda 1980


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