Arrivava dal buio profondo
veloce, e coperta di neve
arrivò senza rendersi conto
ma almeno fu breve

nel suo viaggio ai confini del tempo
qualche cosa la fece deviare
e la spinse a conoscere meglio
il sistema solare

me la immagino lungo il percorso
sul Grande Raccordo Stellare
che magari ha bisogno di un bagno 
e si vuole fermare

così vede un piccolo sole
vecchiotto, ma ancora in funzione
e attorno un bel gruppo di palle
però in rotazione

la prima era proprio piccina
perciò prestò poca attenzione
ma lesse, quand’era vicina
“Welcome to Plutone”

la seconda nemmeno la vide
avvolta com’era dal fumo
così allontanandosi disse
“non c’era Nettuno”

allora fu il turno di Urano
di ghiaccio, adagiato sul fianco
ma vide che già era ferito
e che forse era stanco

il quarto era il globo più bello
Saturno, leggero e elegante
passando gli prese un anello
e una luna gigante

il quinto ovviamente era Giove
gassoso, magari, ma enorme
per questo si tenne lontano 
dal cane che dorme
però cominciava a stancarsi
e il sole iniziava a bruciare
aveva davvero bisogno
di un tuffo nel mare

e mentre pensava a un buon posto
e ricontrollava le carte
si chiese se c’era mai stata 
dell’acqua su Marte

Poi quando era quasi convinta
di avere sbagliato l’uscita
raggiunse un pianeta diverso
e ne fu incuriosita

Il mare ci stava: era verde
o azzurro, ed il resto marrone
che fosse già pieno di merde
era fuori questione

perfino lontana com’era
l’odore arrivava lo stesso
l’aveva trovato davvero
un ottimo cesso

e un attimo prima di farlo
pensò – disgustata – “che mondo!”
poi dopo, per disintegrarlo
ci volle un secondo

arrivava dal buio più fitto
veloce, e coperta di neve
fu quella la fine di tutto
ma almeno fu breve.


Daniele Silvestri


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Smemoranda 2004


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